In Piemonte la Regione, ma anche le aziende, fondazioni bancarie e privati potranno "adottare" un medico da destinare agli ospedali del proprio territorio. L'iniziativa annunciata negli scorsi mesi dal Presidente Alberto Cirio, trova realizzazione con due delibere firmate negli scorsi giorni dalla giunta.
La proposta dell'esecutivo di centrodestra nasce per contrastare la mancanza di medici specialisti negli ospedali. Da qui l'idea di chiedere ai privati di pagare una borsa di studio ad uno specializzando, da 25 mila euro all'anno per cinque anni. Un'appello, come ha spiegato il Presidente della Regione Alberto Cirio, a cui negli scorsi giorni ha già risposto la Fondazione nuovo ospedale di Alba e Bra, che durante una cena ha raccolto 154 mila euro da destinare all'iniziativa, per un totale di sei borse di studio finanziate. La Cassa di Risparmio di Cuneo, di Torino, Vercelli e la Sanpaolo hanno già dato la propria disponibilità ad "adottare" dei medici.
"Come Regione - ha spiegato l'assessore alla sanità Luigi Icardi - poniamo tre condizioni agli specializzandi. Per tre anni, degli ultimi dodici, devono aver abitato in Piemonte: chiediamo poi l'impegno di fermarsi cinque anni nell'ospedale scelto da noi o dal privato, che deciderà anche la specializzazione per cui offrire la borsa di studio in base alla programmazione sanitaria regionale".
Per l'anno 2020 la Regione Piemonte finanzierà 15 borse di studio aggiuntive per gli specializzandi. Come ha chiarito il Presidente Alberto Cirio, l'obiettivo è di arrivare ad averne 35 sovvenzionate da privati, per un totale di cinquanta.