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Attualità | 16 luglio 2020, 21:35

Toro (poco) contestato ma vincente, i gol di Bremer, Lukic e Belotti valgono l’anticipata salvezza (VIDEO)

Contro il Genoa Longo porta a casa il risultato che voleva, con due reti alla mezz’ora di entrambi i tempi e il ‘canto del Gallo’ al 90’. In precedenza, fuori dallo stadio, striscioni e contestazione di un manipolo di tifosi contro Cairo

Toro (poco) contestato ma vincente, i gol di Bremer, Lukic e Belotti valgono l’anticipata salvezza (VIDEO)

 

Missione compiuta. Al Toro bastano un colpo di testa di Bremer (già a segno nella gara di andata) e un gioiello di Lukic, alla mezz’ora dei due tempi, per battere il Genoa e mettere al sicuro la salvezza, prima che al 90’ Belotti si prenda la scena con una rete da applausi che fa chiudere in modo largo e rotondo la partita. Con i tre punti la squadra di Longo sale a +8 sulla terzultima, mettendo al sicuro almeno il traguardo minimo in questa tribolata stagione.

Mentre iniziava la gara dell’Olimpico, fuori dallo stadio un manipoli di tifosi ha inscenato una contestazione al presidente Cairo (e ai giocatori), ma rispetto al rumore e alla presenza che si era registrata nelle precedenti occasioni, soprattutto il 4 luglio scorso, a poche ore dal derby, si è trattato di una sparuta minoranza. Che, per di più, ha risfoderato gli stessi sitrscioni che si erano visti ieri all’esterno del Filadelfia. “Non contestiamo il Toro mauna società senza decoro”, si leggeva in quello più grande, assieme agli ormai consueti inviti rivolti ad andarsene a Cairo e alla vergogna per i giocatori.

Le notizie più rilevanti, insomma, non sono arrivate dalla manifestazione “salviamo il nostro Toro”, ma dal Toro squadra che si è salvato da solo, portando a casa un risultato pesantissimo ai danni del Genoa, che adesso si giocherà la permanenza in A nel prossimo turno, contro il Lecce, in una sfida al calor bianco. I rossoblu (per l’occasione in maglia bianca) erano anche partiti bene, guidati da uno Iago Falque attivissimo e voglioso di far valere la legge dell’ex, ma dopo un primo quarto d’ora interessante ed una paratissima di Sirigu su Pinamonti, progressivamente gli uomini di Nicola si sono spenti. Meite ha iniziato a prendere il comando delle operazioni in mezzo al campo, Bremer ha fatto le prove in una prima occasione al secondo tentativo ha trovato la zuccata vincente che ha portato in vantaggio i suoi.

Dopo che Perin ha negato il raddoppio a Belotti, in avvio di ripresa è salito nuovamente sugli scudi Sirigu, ma come nella prima frazione il Genoa si è spento col passare dei minuti e neppure i cambi hanno saputo regalare ai rossoblu nuova verve. Longo, invece, ha pescato il jolly, togliendo Verdi per inserire Lukic, che ha sfruttato al meglio un gran pallone giocato dal solito generosissimo Belotti per firmare con un gran tiro a giro il raddoppio che ha messo al sicuro il risultato.

Poi, proprio al 90’, ha cantato anche il Gallo, che ha trovato una rete bellissima, al termine di una azione personale in cui ha messo in mostra tutto il suo repertorio. Andando a segno per la settima gara di fila, a conferma della strepitosa condizione con cui si è ripresentato al campionato, dopo il lunghissimo lokdown. Un patrimonio da preservare per il futuro, perché non si può pensare ad un Toro senza il suo capitano, se si vuole costruire una squadra con ambizioni vere.

Cronaca. Mentre all’esterno dell’Olimpico va in scena la (mini) contestazione a Cairo, con presenti pochi tifosi granata, dentro lo stadio Longo, per la sfida contro il Genoa, manda in campo un Toro a trazione anteriore, con Verdi e Ansaldi esterni di centrocampo al servizio della coppia Zaza-Belotti: il grande bocciato è Izzo, cui viene preferito Lyanco per fare coppia con Nkoulou al centro della difesa. Dalla parte opposta l’ex Nicola vara un Genoa con un 4-4-2 decisamente più prudente di quello granata, visto che uno dei due esterni di centrocampo è un difensore, Barreca, uno dei tanti giocatori in campo con un passato sull’altra sponda, mentre sono Sanabria e Pinamonti i due attaccanti di riferimento. Pronti via e il Genoa assume il comando delle operazioni, con l’ex Iago Falque attivissimo: da un’iniziativa dello spagnolo nasce al 7’ la prima occasione della partita, ma Sirigu è decisivo sulla conclusione quasi a botta sicura di Pinamonti a centro area, mentre Iago non trova la porta con il tentativo che arriva cinque minuti dopo.

Il Toro fa fatica a costruire gioco in mezzo al campo, il Genoa ci prova anche con il colpo di testa (alto) di Zapata su azione d’angolo al quarto d’ora, con un Falque attivissimo lungo tutto il fronte offensivo, mentre il primo tentativo (si fa per dire) del Toro è un tiro da lontanissimo e sballatissimo di Verdi. Dopo un altro tentativo areo di Zapata, al 24’ arriva la prima autentica occasione granata, con il colpo di testa di Bremer che sibila a fil di palo, a Perin battutissimo. Al secondo tentativo, però, il difensore ripete l’acuto della partita di andata e sul corner tagliato di Verdi insacca di precisione, firmando l’1-0 granata. Il vantaggio regala maggiore sicurezza al Toro e ne toglie aagli avversari, con Perin e Biraschi che rischiano di combinarla grossa, ma il portierone poi è bravissimo a rimediare al suo errore con una pronta uscita bassa su Belotti. Il primo tempo si chiude con il Genoa che torna dalle parti dell’area granata, ma Pinamonti prima e Iago Falque dopo non arrivano a creare insidie per Sirigu.

La ripresa inizia con il Genoa subito pericoloso, con Sanabria e Schone a trovare sulla loro strada il solito grande Sirigu, che si oppone anche al tentativo di un Pinamonti in fuorigioco, dimostrando grande reattività. Lyanco, appena ammonito, rischia di beccare un secondo cartellino nel giro di pochi istanti ed allora Longo manda a scaldare di corsa l’ex Izzo, ma il primo (doppio) cambio lo opera Nicola, mettendo dentro l’esperienza di Pandev e Criscito al posto della gioventù di Sanabria e Barreca. Il Genoa non costruisce grosse occasioni ma prende il controllo del centrocampo ed allora al 20’ Longo toglie Verdi e Ansaldi per aggiungere fisicità con Lukic e Ola Aina, mentre nel Genoa è l’ex romanista Destro l’uomo cui Nicola si affida nel finale, sostituendo uno Iago Falque spentosi nel secondo tempo.

Quando gli ospiti si prepara all’arrembaggio finale, il Toro trova il raddoppio al termine di un contropiede da manuale: Zaza fa la torre per Belotti che si porta a spasso un paio di avversari e poi scarica al limite per Lukic, che indovina l’incrocio dei pali con bel tiro a giro, lasciando di sale un immobile Perin. Poi, dopo un finale ricco di qualche scintilla di troppo, a far scorrere i titoli di coda al 90’ ci ha pensato il solito Belotti, che recupera palla sulla trequarti, si invola e arrivato al limite fulmina Perin con una sventola imprendibile. La rete è il giusto premio per il migliore in campo, cui Longo concede la passerella nel recupero, un campione assoluto che per il futuro merita un contorno alla sua altezza.

Torino – Genoa 3-0

Torino (4-4-2): Sirigu; De Silvestri, Lyanco (15’ st Izzo), Nkoulou, Bremer; Verdi (20’ st Lukic), Meite, Rincon, Ansaldi (20’ st Ola Aina); Zaza, Belotti (48’ st Singo). All. Longo

Genoa (4-4-2): Perin; Biraschi (29’ st Ghiglione), Goldaniga, Zapata, Masiello; Iago Falque (21’ st Destro), Behrami, Schone (29’ st Lerager), Barreca (13’ st Criscito); Sanabria (13’ st Pandev), Pinamonti. All. Nicola

Arbitro: Rocchi di Firenze

Reti: 31’ Bremer, st 31’ Lukic, 45’ Belotti

Ammoniti: Masiello, Goldaniga, Lyanco, Zaza

 

Massimo De Marzi

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