Cultura - 29 novembre 2020, 11:57

Il Piemonte come un grande set, Film Commission: “Proiettiamo le nostre reti sullo schermo”

Nel 2017 l’agenzia ha avviato partnership con i comuni regionali, firmando 15 protocolli d’intesa solo nell’ultimo anno. Il responsabile Davide Bracco: “Ogni provincia ha location che incantano i produttori”

Il Piemonte come un grande set, Film Commission: “Proiettiamo le nostre reti sullo schermo”

Tessere, intrecciare, rifinire, per poi presentare il risultato al grande pubblico, come una  tela ricca di colori, personaggi e ambientazioni diverse. È questa la metafora che meglio descrive il complesso lavoro avviato nel 2017 da Film Commission Torino Piemonte con le amministrazioni dei principali centri piemontesi e le fondazioni bancarie locali, per reperire nuove risorse finanziarie e logistiche a sostegno di film e serie tv. Un processo che garantisce benefici occupazionali e di promozione anche per tutti i Comuni minori, invitati a mettere al servizio della settima arte set funzionali, accattivanti e unici nel loro genere.

Dopo avere verificato un forte interesse da parte dei sindaci in diverse province, e aver siglato specifici protocolli di intesa, l’azione dell’agenzia si è focalizzata in particolare sul Lago Maggiore (Verbania, Stresa e Cannobio), su Biella, Asti, Novara, Vercelli, Alessandria e Tortona, e sulla provincia di Cuneo (Mondovì, Saluzzo, Savigliano, Fossano), coinvolgendo anche la Fondazione Artea. Nell’ultimo periodo, inoltre, in diversi comuni della rete regionale, sono state organizzate con l’Associazione Piemonte Movie alcune serate della rassegna “Movie Tellers – Narrazioni Cinematografiche”, parte del Piemonte Cinema Network, con proiezioni di lungometraggi, corti e documentari girati e/o prodotti in Piemonte. 

Un’operazione di ricerca e dialogo che diventa oggi fondamentale, in un periodo in cui la ripartenza del territorio deve necessariamente passare anche attraverso nuove forme di promozione culturale. 

“Due anni e mezzo fa - racconta Davide Bracco, responsabile delle partnership con i Comuni per FCTP - l’ex ad Paolo Tenna mi propose di costruire una rete regionale con i centri all’infuori del nostro capoluogo, creando un sistema funzionale e organizzato per tutti i produttori che volessero girare non solo a Torino. Iniziammo così a viaggiare per il Piemonte tessendo i primi contatti. È un lavoro importante e strutturato, che porta benefici economici notevoli: parliamo di troupe di 60/70 persone che per almeno due mesi stazionano su un territorio, con ricadute molto positive”.

“Quando dobbiamo individuare una location - continua - chiediamo all’amministrazione la disponibilità e verifichiamo l’offerta già esistente in quella città o paese. Ogni luogo selezionato viene quindi fotografato e caricato sul nostro database, che il produttore può consultare filtrando le opzioni in base alle proprie esigenze. Chiediamo quindi ai singoli comuni di fornirci un referente cui la produzione possa rivolgersi per effettuare un sopralluogo, e presentiamo poi un protocollo d’intesa tra Fctp e il singolo comune per la regolamentazione delle richieste, in primis l’occupazione del suolo pubblico durante i  giorni di riprese. Questo comporta l‘esenzione dalle tasse comunali e una maggior disponibilità di polizia urbana nel sorvegliare vie e piazze bloccate dalla produzione”.

I Comuni coinvolti nella rete, a oggi, sono 24. “Inizialmente - prosegue Bracco - ci siamo focalizzati sulle province più grandi del Torinese, ma poi ci siamo spostati anche sui Comuni più piccoli. Nell’ultimo anno abbiamo chiuso dieci accordi, tra cui Biella, Cuneo, Cannobio, Verbania, Stresa, Alessandria. È un lavoro di contatto e relazione con le amministrazioni politiche, che con gli anni cambiano, ma finora ho sempre riscontrato una grande apertura. Soprattutto in questo momento di pandemia. Basti pensare che nel solo mese di settembre erano presenti tre produzioni in contemporanea sul Lago Maggiore, tra cui il film tedesco Tochter di Nana Neul. In questi giorni, invece, stiamo lavorando su Biella per un progetto che partirà a dicembre e per un altro film programmato tra marzo e aprile 2021. Nel Cuneese abbiamo invece collaborato all’allestimento della mostra Un set alla moda. Un secolo di cinema italiano tra fotografie e costumi, al Filatoio di Caraglio, organizzata dal Museo del Cinema, e sempre a Cuneo abbiamo sostenuto Karim, opera seconda del piemontese Federico Alotto. Saluzzo, poi, ha accolto la fiction internazionale Blood&Treasure, statunitense e canadese, nel 2018. Certo, il capoluogo torinese resta il polo più attrattivo, ma tanti registi si stanno interessando alle proposte alternative”. 

Una vetrina con benefici di lungo periodo, in termini di visibilità, per le località coinvolte, catapultate sul grande schermo e valorizzate nella loro essenza architettonica, storica e naturalistica. “Il lavoro di promozione è fondamentale - sottolinea Bracco -. Il regista Radha Krishna Kumar del film bollywoodiano Rhade Shyam, oltre che a Torino, ha girato alcune scene anche a Barolo, con un panorama mozzafiato, che ha stregato la produzione indiana, da sempre interessata alla ricchezza dei paesaggi. Oppure, Cannobio, al confine con la Svizzera, ha ospitato Monteverità di Stefan Jager, film storico in costume: lì il turismo è prevalentemente tedesco e, quest’estate, tutti i visitatori hanno potuto godere dello splendore dei set realizzati”. 

Una strada di successo, da continuare a percorrere. “Sicuramente - conclude Bracco, pensando al futuro - vogliamo proseguire il nostro dialogo con le amministrazioni. Stiamo stringendo proprio ora accordi con Borgo San Dalmazzo e Barolo, scoprendo sempre nuove location. Il passaggio seguente sarà attirare l’interesse di altre fondazioni bancarie, delle Camere di Commercio e di tutte le aziende interessate, coinvolgendo quindi il tessuto imprenditoriale locale con agevolazioni e finanziamenti”.

La realtà finora più ricettiva, in tutto il Piemonte? La provincia Granda. "Fin dall’inizio abbiamo creato una rete solida che univa Saluzzo, Mondovì, Savigliano e altri Comuni limitrofi. È un territorio che fa già sistema di suo, rispetto ad altre zone piemontesi più dominate, per così dire, dal capoluogo. Così come sul Lago Maggiore, che resta la zona più ambita, dai produttori, dopo Torino”. 

Tra gli ultimi progetti in corso, Film Commission sta preparando, con l’Associazione Piemonte Movie, un contest per i migliori autori under 30 piemontesi, che punta a coinvolgerli nella realizzazione di otto cortometraggi da girarsi nei primi mesi del 2021 tra Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Verbania e Stresa e Torino.

Manuela Marascio

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