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Politica | 23 febbraio 2021, 16:11

Regione e Confindustria ci mettono la firma: "insieme per progettare il Piemonte di domani, a cominciare dai fondi Ue"

Intesa per pianificare gli interventi e gli ambiti anche in vista del Recovery Plan. Intanto parte il tour dell'ente regionale nelle varie province. "Conte non ci ha mai risposto, finalmente Draghi ci ascolterà"

Cirio e Gay al tavolo dei relatori

Il presidente della Regione, Alberto Cirio e il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay

Un piano industriale per il Piemonte del futuro. Lo hanno presentato i vertici di Confindustria Piemonte alla Regione, alla Giunta e al presidente Alberto Cirio. Uno strumento orientato verso il Recovery fund, utile a contribuire alla futura programmazione delle risorse che il Piemonte avrà a disposizione per lo sviluppo del sistema economico, a cominciare proprio dai fondi europei.

"Stiamo svolgendo un lavoro con spirito europeo di confronto e collaborazione con gli stakeholder - dice il presidente Cirio -. Una cosa che speravo, per il mio Piemonte. E i due documenti firmati oggi arrivano alla fine di lunghe settimane di lavoro".

In passato i piani erano studiati per settori, come il Piano di sviluppo rurale. "Ma è meglio che i vari settori dialoghino tra di loro, perché sono piani che spesso si intersecano. E non devono stare chiusi nei palazzi, scritti solo dai funzionari, ma serve anche la sensibilità delle imprese", aggiunge il governatore.

Tornare a crescere del 3% l'anno

Numeri alla mano, l'obiettivo del progetto a doppia firma Regione-Confindustria  è tornare a crescere del 3% l’anno, aumentando il Pil regionale di 42 miliardi. Un piano “aperto”, da integrare e aggiornare, anche alla luce dei finanziamenti che arriveranno dall'Europa. A cominciare dal Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e dal piano Next Generation EU, che potrebbero portare in Piemonte fino a 16 miliardi.

Risorse che saranno una leva strategica di sviluppo per l’intera economia regionale. La pandemia ha infatti ridotto di ulteriori 11 miliardi il Pil regionale, su cui già gravava un differenziale di 31 miliardi rispetto alle regioni europee comparabili. Un divario pro capite di 7.136 euro, che nell’ultimo decennio è stato determinato da 3,9 miliardi annui di minori investimenti pubblici legati all’economia. 

 

il piano, in questa prima stesura, individua quattro settori verticali: automotive, che occupa 60 mila persone e fattura 20 miliardi escludendo le case costruttrici, e che deve puntare sulla mobilità sostenibile; l’agrifood dove operano 100 mila persone, che deve legarsi anche al turismo e al Bio; l’aerospaziale che impiega 14.800 persone e fattura 4 miliardi, che deve incalzare il progresso tecnologico con nuovi materiali e robotica; il tessile, con ampi margini di espansione nel bio tessile e smart-textile. A questi si aggiungono due ambiti orizzontali di applicazione tecnologica: le tecnologie 4.0 per sviluppare un’industria sempre più sostenibile, e l’intelligenza artificiale, un mercato che cresce del 30% l’anno. Tra le nuove opportunità il piano individua la bioedilizia, dove il Piemonte ha possibilità di creare una nuova filiera. 

Il tour per ascoltare il territorio

Ecco perché, dal 25 febbraio (con avvio da Novara), la Regione compirà un giro del territorio piemontese per confrontarsi con tutte le rappresentanze nelle province: nel pomeriggio a Vercelli, quindi il 4 marzo con Verbania (mattino) e Biella (pomeriggio), il 5 marzo tappa ad Alessandria (mattino) e Asti (pomeriggio), l’11 marzo giornata a Cuneo e il 18 marzo a Torino, per la tappa finale. 

"Conte non ci ha mai ascoltato, ora Draghi sì"

"Entro la fine di aprile bisognerà mandare all'Europa i piani per il Recovery plan, ma purtroppo fin qui abbiamo sempre chiesto, senza risposta, di essere ricevuti dall'ex presidente del consiglio Giuseppe Conte. Ora il premier Mario Draghi ha risposto positivamente: sarà ascoltata la voce dei territori. Ecco perché facciamo questo tour del Piemonte, in vista di risorse che in questo volume non sono mai arrivate e non arriveranno mai più", conclude Cirio.

"Portiamo la visione dei territori piemontesi cercando di fare una sintesi - aggiunge Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte -. Stiamo mettendo il treno sui binari giusti, per andare nella direzione che vogliamo". "I temi cruciali sono le infrastrutture, materiali e immateriali - prosegue -, ma anche le competenze, a cominciare dai giovani e sfruttando strumenti come gli ITS. Il Piemonte deve essere attrattivo ed essere culla del proprio talento". E poi le piccole e medie imprese, il 4.0, l'intelligenza artificiale e molto altro. "Saranno il valore aggiunto per le nostre aziende, che dovranno dimostrare di cosa saranno capaci".

 

Massimiliano Sciullo

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