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Economia e lavoro | 17 luglio 2021, 07:10

L'artigianato piemontese guarda la ripresa: il rischio sono il costo delle materie prime e i posti di lavoro

Felici confermato presidente di Confartigianato Piemonte per i prossimi quattro anni: "Ci sono elementi di criticità che possono bloccare la ripartenza economica"

Uomo intervistato di fronte a pannello

Giorgio Felici è stato confermato presidente di Confartigianato Piemonte per i prossimi 4 anni

L'artigianato piemontese guarda avanti, ma teme che - lungo la strada della ripresa economica - ci possano essere ostacoli in grado di rallentare il processo di ripartenza. È quanto sostiene l'ultima analisi congiunturale di Confartigianato Piemonte, che nelle scorse ore ha confermato Giorgio Felici, 50 anni, titolare della Tipografia Piemonte Editrice (nella quale, al fianco del padre, ha cominciato a collaborare fin dal 1990), come presidente fino al 2024. 

In particolare, sono occupazione e costo delle materie prime a tracciare i punti interrogativi più inquietanti. Secondo le aziende, infatti, il saldo delle previsioni della produzione totale è peggiorato (dal -26,37% al – 27,65%), mentre i nuovi ordini restano stabili (a quota -42,57% però). È però l'andamento occupazionale a fare peggio, scendendo dal -15,06% al -21,83%. In particolare, per le assunzioni degli apprendisti, la percentuale scende da -29,29% al -35,38%. Stabili, ma senza grandi impulsi, gli investimenti.

In un momento in cui si comincia ad intravvedere la luce in fondo al tunnel in cui il Covid-19 ha fatto entrare la nostra economia –osserva Felici – le nostre imprese temono fortemente una battuta di arresto. Un elemento di grande criticità che rischia di bloccare la ripresa è il pesantissimo aumento dei costi delle materie prime. La crescita esponenziale dei prezzi sta infatti rendendo vane le opportunità offerte dal bonus edilizia per molti settori che sono stati pesantemente colpiti dalla pandemia. Le conseguenze possono essere particolarmente gravi non solo per l’edilizia, ma anche per i settori di: metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo, apparecchiature elettriche ed elettroniche. Allarme desta anche l’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, quasi raddoppiato in un anno”.

"Chiediamo un intervento urgente ed efficace da parte del Governo per tutelare le imprese coinvolte in questi insostenibili rincari”.

M.Sci

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