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Economia e lavoro | 04 febbraio 2022, 15:40

Intesa Sanpaolo punta sulla "banca digitale". E nel grattacielo di Torino nasce il nuovo laboratorio di Intelligenza artificiale

Saranno 50 i professionisti specializzati sotto la Mole, italiani e internazionali. Il ceo Carlo Messina: "Vogliamo essere leader nel settore: seguo personalmente la selezione". Non sono previste altre acquisizioni o fusioni e nel nuovo piano d'impresa compaiono 9200 uscite volontarie e 4600 nuove assunzioni

Carlo Messina

Il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina

"Vogliamo costruire la banca dei prossimi 10 anni, mettendo al sicuro la banca dall'ingresso di nuovi competitor fortemente orientati al digitale o fintech. E siamo riusciti anche a ridurre le nostre sofferenze e incagli, progettando un futuro di una banca più simile ai Paesi nordici, rispetto a quelli del Mediterraneo. E l'acquisizione di Ubi Banca è stato un passaggio importante di questo percorso. Abbiamo preso la banca che, insieme a noi, era la migliore del sistema e orientata al risparmio gestito". Così Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, commenta il nuovo Piano d'impresa 2022-2025 del grande gruppo bancario, approvato proprio oggi dal Consiglio d'amministrazione.

A Torino un laboratorio internazionale dedicato all'intelligenza artificiale

Un orientamento, dunque, che guarda al futuro e che affida a Torino un ruolo importante, all'interno del quadro complessivo. Nell'ambito degli investimenti sul  digitale, infatti, Intesa Sanpaolo prevede di realizzare a Torino una  struttura che si chiamerà AI Lab con circa 50 professionisti, italiani e internazionali. Il centro torinese sarà dedicato allo sviluppo di nuove metodologie di analisi  dei dati e di soluzioni avanzate nell'Intelligenza Artificiale. 
"È un ambito che mi sta particolarmente a cuore e credo che il futuro della banca e dei suoi progetti si giochino qui. Avrà la sua sede nel grattacielo, una scelta significativa dal punto di vista anche iconico. E stiamo selezionando le persone: per ora me ne occupo direttamente io", dice ancora Messina. E aggiunge: "Su Torino c'è una grande qualità del capitale umano che si dedica a questo mondo: potremmo rafforzare l'organico proprio con persone che già sono a Torino. Cercheremo i migliori, perché se entriamo in questo campo è perché vogliamo esserne leader".

Una banca digitale per raggiungere "chi non entra in filiale"

Il piano più ampio, in questo senso, porta il nome di Isybank: la nuova banca digitale che ha come obiettivo di servire 4 milioni di clienti con un'età media sotto i 40 anni. Un target, dice Messina, "che hanno esigenze finanziarie piuttosto semplice e già non entrano in filiale". "Ci renderà resilienti rispetto alla minaccia fintech e vogliamo far sì che le nostre persone operino in un ambiente dove non ci siano questo tipo di minacce. Siamo in una mentalità più aggressiva e serviremo questo tipo di clienti in modo molto più efficiente".

E proprio da questo cammino può arrivare una risposta a quella voglia di internazionalizzazione che nei giorni scorsi proprio Francesco Profumo, presidente di Compagnia di San Paolo, azionista di riferimento della banca, aveva auspicato. "Deve diventare anche lo strumento per poter accedere ai mercati esteri, una piattaforma per la crescita all'estero nel settore del mass market, ma prima dovremo essere sicuri di averlo settato e costruito sul mercato italiano", ha detto Messina.

Tutto fermo dopo Ubi: "Non giocheremo nessuna partita"

Tutto fermo, invece, sullo scenario del "risiko" dopo l'operazione che ha scandito gli scorsi mesi e che ha portato al matrimonio con Ubi Banca. "Non stiamo considerando nessuna acquisizione o fusione - dice ancora Messina -. Il capitale in eccesso non sarà utilizzato per  acquisizioni o fusioni. E Intesa Sanpaolo non giocherà nessuna partita nell'ambito di Generali. Abbiamo  stabilito degli obiettivi che siamo certi di poter raggiungere e  valuteremo anno per anno la possibilità di superare questi target. Il piano è decisamente conservativo".

Occupazione: 9200 uscite volontarie e 4600 ingressi

A livello di occupazione, il nuovo piano d'impresa di Intesa Sanpaolo prevede 9.200 uscite volontarie, di cui 2.850 già effettuate nel 2021, a fronte di 4.600 nuove assunzioni (di cui circa 500 nel 2021). Altre 8000 persone saranno invece avviate a un percorso di riconversione o di riqualificazione del personale: circa 2.600 alla filiale digitale, 4.000 alla tecnologia (digitale, dati e analytics), 3.500 alle iniziative prioritarie (Pnrr, crescita dell'attività, riduzione del profilo di rischio) e 2.500 ad altre attività, comprese turnover e funzioni di controllo.

A livello puramente economico, nel quadriennio del Piano Intesa Sanpaolo intende creare oltre 520 miliardi di euro di valore per tutti gli stakeholder: oltre 22 miliardi di euro di dividendi cash per gli azionisti, mentre per famiglie e imprese si punta a erogare nuovo credito a medio-lungo termine per 328 miliardi di euro, di cui 285 miliardi in Italia.

Sono poi messe in previsione 26,5 miliardi di spese per le persone del Gruppo, 17 miliardi per i fornitori e 15 per imposte (dirette e indirette). Altri 25 miliardi saranno destinati a nuovo credito a supporto di attività nonprofit e di persone vulnerabili e giovani. Ammonteranno 500 milioni le donazioni per le persone in difficoltà, mentre ben 88 miliardi di credito saranno destinati all'ambiente (transizione ecologica e supporto alle imprese, specialmente piccole e medie).

Massimiliano Sciullo

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