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Sanità | 08 aprile 2022, 14:46

Profughi ucraini a Torino, gli ospedali pronti ad accoglierne altri: “Siamo attrezzati”

Bimbi e pazienti oncologici, adulti in dialisi e prestazioni ambulatoriali: la Città della Salute di Torino continua a garantire assistenza a chi scappa dalle bombe di Putin

arrivo bimbi ucraini in piemonte

Profughi ucraini a Torino, gli ospedali pronti ad accoglierne altri: “Siamo attrezzati”

C’è un popolo che scappa dalle bombe e una parte di esso che trova cura e ospitalità all’interno degli ospedali torinesi. Una rete, quella dei presidi sanitari del capoluogo piemontese, che si è messa sin da subito in prima fila per accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina, dalle bombe di Putin.

Alcuni dei bambini già dimessi

A fare il punto della situazione è Giovanni La Valle, direttore A.O.U. Citta della Salute: "Alcuni dei bambini che sono stati ricoverati al Regina Margherita sono stati dimessi dall’ospedale e presi in carico dal day Hospital. Uno di loro, purtroppo, è mancato perché arrivato qui in condizioni disperate".La Città della Salute però, non cura solo bambini. Anzi. "Abbiamo anche adulti in gestione: sono ricoverati nelle nostre strutture due pazienti oncologici. Ne abbiamo presi in carico altri quattro per dialisi, ma eroghiamo anche prestazioni ambulatoriali" racconta La Valle, che spiega come spesso sia il console ucraino Dario Arrigotti a segnalare i pazienti da curare.

"Attrezzati per accoglierne altri"

E se dovessero esserci altri arrivi, scenario peraltro prevedibile a causa del perdurare del conflitto e dell'impossibilità dei profughi di tornare nelle loro case oggi distrutte, gli ospedali torinesi sarebbero in grado di far fronte al flusso di ucraini? "Sì, le strutture sono pronte ad altri arrivi. C’è un coordinamento regionale, con un lavoro di rete".

"E’ indubbio che vengono allocati in base alle patologie: quelle più complesse vengono gestite qui a Torino, quelle più semplici anche negli altri ospedali. Siamo attrezzati, non sono numeri esagerati al momento e riusciamo a gestirli in maniera adeguata" conclude La Valle.

Andrea Parisotto

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