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Politica | 17 maggio 2022, 18:14

Approvata la nuova legge urbanistica regionale. La Lega: "Meno burocrazia". Il Pd: "Così si apre alla speculazione"

La norma semplifica molte procedure burocratiche per i privati e per i Comuni in materia di varianti urbanistiche. Ma le opposizioni lanciano l'allarme: "Qui si tratta di un 'liberi tutti' che può solo fare danni"

Approvata la nuova legge urbanistica regionale. La Lega: "Meno burocrazia". Il Pd: "Così si apre alla speculazione"

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi la nuova legge sulle Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia. Il testo è stato firmato dal consigliere regionale Valter Marin.

La nuova legge consente fra l’altro il recupero come spazi abitabili dei sottotetti finora non ammessi per motivi di altezza. Snellisce pratiche burocratiche quali varianti minori ai piani regolatori, che in precedenza ogni Comune doveva portare all’esame della Regione con conseguenti lungaggini burocratiche e ora diventano invece automatiche. Consente il recupero dei piani terra degli edifici a pilotis (fatte salve naturalmente tutte le verifiche idrogeologiche) per ricavarne nuovi locali abitabili. Consente lo spostamento di cubature edificabili da un’area all’altra di un Comune senza varianti al piano regolatore. E rende concretamente attuabili le politiche di contenimento nel consumo di nuovi suoli.

Non esattamente entusiaste della nuova legge le opposizioni: "Si annunciano semplificazioni in materia edilizia ma, in realtà, si dà il via libera a una deregolazione delle norme in materia che rischia di aprire a speculazioni e ricorsi giudiziari il sistema edilizio piemontese", spiega il Pd. "L'idea di incentivare le ristrutturazioni per salvaguardare il suolo vergine è positiva ed era già alla base della legge 16/2018. Per questo abbiamo fino all’ultimo lottato per migliorarla. Ma bisogna porre dei paletti: non possiamo pensare di consentire il recupero a fini abitativi di locali alti 2 metri. Non ha senso prevedere che si possa abbassare fino a 2,40 metri o 2,20 metri le altezze delle abitazioni se costruite prima del 1975: si sta aprendo a speculazioni che nulla hanno a che fare col recupero edilizio".

"La legge sull’edilizia voluta dal centrodestra – proseguono gli esponenti dem è un 'liberi tutti', una legislazione sul modello di quella degli anni ’60 e ’70 che ha contribuito a creare disastri ambientali che continuiamo a scontare. Per questo continueremo, in ogni sede possibile, a batterci per preservare il nostro patrimonio naturale e il paesaggio, a lottare contro il consumo sconsiderato del suolo, a chiedere che le aree industriali dismesse vengano riconvertite. Continueremo a opporci a tutti quei progetti che mettono a rischio l’ambiente.

Il Movimento 4 Ottobre ha ribadito il voto contrario sostenendo che la semplificazione annunciata dalla legge in realtà toglie possibilità di controllo dei Comuni sulle costruzioni. Il gruppo regionale del M5S ha invece sottolineato come "dopo aver messo il bavaglio alle opposizioni, quest'oggi la maggioranza ha approvato la nuova legge urbanistica chiudendo anticipatamente la discussione in Commissione, poi  contingentando i tempi in Consiglio, senza mai cercare un reale confronto: i primi a patirne gli effetti saranno gli Enti Locali".

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha sostenuto che questa legge rischia solo di fare danni perché è piena di deroghe e renderà abitabili anche i locali più bassi che saranno soltanto utilizzati dagli speculatori per creare nuovi spazi insalubri da affittare ai più poveri. Ha concluso augurandosi che la Corte Costituzionale cancelli le parti di questa legge che vanno contro l’ambiente e contro i meno abbienti.

"Avevamo promesso la lotta alla burocrazia per un Piemonte più veloce e alleggerito da molti di quei lacci e laccioli che spesso non sono una garanzia, ma solo un appesantimento burocratico. Oggi questa promessa diventa legge per un settore come l’urbanistica determinante per lo sviluppo e l’economia del nostro territorio", hanno dichiarato invece il Presidente e il Vice Presidente della Regione, Alberto Cirio e Fabio Carosso.

Daniele Angi

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