Economia e lavoro - 14 giugno 2022, 06:00

Export, per il Piemonte l'inizio dell'anno cresceva ancora: +17,8%, ma la Russia già crolla

Verso Mosca a marzo le vendite erano già in calo dell'11,4%, ma si tratta comunque di una fetta "ridotta" rispetto ai volumi complessivi degli scambi regionali

Crescono le esportazioni del Piemonte nei primi tre mesi del 2022, ma calano quelle verso la Russia

Un aumento del 17,8% rispetto ai primi tre mesi del 2021. Ecco il risultato, a marzo, delle esportazioni del Piemonte secondo le ultime indagini di Unioncamere. Un risultato ottenuto dalla combinazione tra le vendite di beni e servizi sul mercato europeo (+14,7%) e quelle oltre i confini dell'Unione europea a 27 (+21,9%).

Complessivamente, il valore si aggira sui 13,5 miliardi di euro, mentre le importazioni si sono fermate sui 10,6 milioni (in aumento del 28,3%). La bilancia positiva resta comunque positiva per circa tre miliardi, ma alcuni effetti delle tensioni geopolitiche si fanno già sentire, in attesa di quantificarle con maggiore definizione con i dati che fotografano il secondo trimestre del 2022. 

In particolare, risultano in calo dell'11,4% le esportazioni verso la Russia. Un dato che va comunque parametrato alla fetta piuttosto ridotta che hanno questi scambi sul totale dell'export regionale. Dall'1,7% è calato all'1,2%.

"In questo primo trimestre dell’anno, il trend piemontese è positivo, ma non così performante come quello italiano e delle altre regioni nostre competitor quali Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Le esportazioni dei nostri prodotti sono ovviamente condizionate dal clima di incertezza geo-politico e dalle preoccupazioni legate al caro energia e al rialzo dei tassi d’interesse. Dobbiamo continuare ad adottare politiche che aiutino le nostre imprese a internazionalizzarsi e dobbiamo investire in progetti innovativi e ad alto contenuto tecnologico, nel pieno rispetto ambientale", ha commentato Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.

I mezzi di trasporto, primo settore delle esportazioni regionali con una quota del 20,6%, hanno segnato una crescita tendenziale del 21,9%, superiore a quella media regionale, grazie al trend vivace registrato dal comparto aerospaziale. La meccanica, secondo settore per vendite oltre confine, è cresciuta del 9,3% rispetto all’analogo periodo del 2021, mentre l’industria alimentare e delle bevande ha mostrato un incremento più sostenuto (+22,4%). Al di sopra del dato medio piemontese si collocano anche le performance di metalli (+26,8%), chimica (+33,9%) e del tessile e abbigliamento (+30,8%).

I più importanti mercati dell’area per le merci piemontesi si confermano quello francese e quello tedesco, con quote rispettivamente pari a 14,0% e 13,6%. La crescita delle esportazioni piemontesi verso questi due mercati nel I trimestre 2022 è stata dell’11,1% verso la Francia e del 14,4% verso la Germania.

Risultano superiori alla media regionale le variazioni delle esportazioni dirette in Spagna (+18,8%), nei Paesi Bassi (+30,8%), in Belgio (+23,7%) e in Romania (+24,6%). Meno intensa la dinamica evidenziata verso il mercato irlandese (+2,5%) e quello polacco (+0,8%).

Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue 27 crescono soprattutto grazie anche alla ripresa delle vendite sul mercato britannico (+28,4%), che nel I trimestre 2021 avevano subito una flessione dell‘11,5%, hanno registrato un incremento più elevato.

Gli Stati Uniti, con una quota del 7,7% dell’export piemontese e una crescita tendenziale dell’11,7%, si sono confermati il primo mercato extra-Ue27 anche nel I trimestre del 2022.

Superiori alla media regionale gli incrementi registrati verso la Svizzera (+20,7%) il Messico (+19,3%) e la Corea del Sud (+30,4%). Positivo, ma con una crescita meno intensa, il risultato della Turchia (+14,1%).

Oltre alla Cina appaiono invece negativi i trend verso la Cina (-3,6%) e il Brasile (-1,8%).

Tra i nuovi mercati piemontesi, in questi primi tre mesi del 2022, troviamo il Kuwait, grazie alla crescita della vendita in questo Paese sia di mezzi di trasporto che di prodotti dell'editoria, audiovisivi e delle attività radiotelevisive piemontesi.

A livello territoriale tutte le province evidenziano dinamiche positive. Il dato migliore appartiene a Biella (+38,3%), che registrava però ancora una forte flessione nel I trimestre del 2021 (-19,6%). Il Verbano Cusio Ossola segna una crescita del 31,1%, seguito da Novara (+27,7%) e Torino (+21,5%). Mostrano un incremento a doppia cifra rispetto ai primi tre mesi del 2021 anche Vercelli (+12,6%) e Alessandria (+15,4%). Realizzano, infine, un aumento d’intensità inferiore Cuneo (+7,5%) e Asti (+4,2%)