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Economia e lavoro | 05 novembre 2022, 15:40

Vini e prodotti regionali doc 'tirano', nonostante la crisi: Piemonte sul podio delle vendite con oltre 300 milioni

La soddisfazione di Coldiretti: "Premiati negli acquisti le produzioni legate al territorio, anche per sostenere l’economia locale"

foto d'archivio

I prodotti regionali doc 'tirano', nonostante la crisi

Il Piemonte si aggiudica il podio in termini di volume di affari nella classifica delle regioni con 301 milioni di vendite grazie, soprattutto, ai vini rossi Doc e Docg, la crescenza, la robiola, il primo sale.

Premiati i prodotti regionali doc

I prodotti Nei supermercati e ipermercati è aumentato l’assortimento di referenze sulle cui etichette è esplicitata la provenienza da una specifica regione italiana, che sono arrivate a rappresentare ben l’11% dell’insieme dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy nel 2021.  

La soddisfazione di Coldiretti

L’indicazione volontaria in etichetta della provenienza regionale evidenzia un profondo cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani che in tempo di pandemia e tensioni internazionali – sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – premiano negli acquisti le produzioni legate al territorio, anche per sostenere l’economia locale, oltre che premiare la battaglia che da tempo la nostra Organizzazione porta avanti proprio per rendere nota l’origine degli alimenti".

Un modo per combattere la crisi

"Certo gli aumenti esponenziali del gas e delle materie prime stanno mettendo in crisi le aziende agricole e le famiglie che tendono a tagliare gli acquisti tanto che l’impatto dell’inflazione è evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi otto mesi un balzo del + 9,5% nelle vendite. Se da un lato, quindi, c’è un segno positivo verso il cibo a chilometri zero con quasi 4 italiani su 10 (37%) a caccia di prodotti locali, dall’altro le famiglie iniziano a dover fare i conti con gli aumenti stellari ed il rischio può essere quello di un pericoloso abbassamento degli standard di sicurezza alimentare", sottolineano gli esponenti di Coldiretti.

Un dato confortante che emerge dall’indagine Coldiretti è quello che al secondo posto tra le intenzioni di acquisto degli italiani per i prossimi mesi "ci sono i cibi 100% italiani e quelli che garantiscono il rispetto dell’ambiente, per un netto aumento complessivo della spesa green. Sicuramente Nel carrello sembrano, invece, destinati a calare i prodotti pronti, l’etnico, anche perché più energivoro a causa dei lunghi trasporti, e quelli premium a causa delle esigenze di risparmio per la riduzione del potere di acquisto. Strategie rese necessarie da un balzo dell’inflazione che, secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane 650 euro in più soltanto per la spesa alimentare”, concludono Moncalvo e Rivarossa.

redazione

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