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Sanità | 15 aprile 2023, 07:18

Il Gut Microbiota, potente strumento Detox

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Il Gut Microbiota, potente strumento Detox

Siamo nel pieno del cambio di stagione, un momento delicato per il nostro organismo, perché al suo interno avvengono dei cambiamenti fisiologici che molto spesso sfociano in una serie di sintomi che includono: ansia, debolezza, insonnia, irritabilità, sonnolenza, astenia, ma anche disturbi gastrointestinali che si manifestano con tutto il quadro sintomatologico che racconta, in definitiva, una difficoltà digestiva e di assorbimento dei nutrienti.

Di solito, nei cambi di stagione ci si concentra sul potenziamento dell’azione detox, soprattutto a livello del fegato e dei reni, due organi emuntori di primaria importanza. Poche volte, invece, ci si focalizza sul riequilibrio del Microbiota intestinale (la numerosissima popolazione di microbi che vive sulle mucose enteriche) che, a mio parere, è l’unico in grado di stimolare in profondità l’azione depuratrice.

Se le specie microbiche che compongono il microbiota si trovano in una condizione di equilibrio, si parla di eubiosi; al contrario, quando prendono il sopravvento le famiglie batteriche e/o fungine negative, si parla di disbiosi. Forse non lo sapevate, ma l’eubiosi intestinale facilita l’eliminazione delle tossine: quella “montagna” di sostanze tossiche che ogni giorno entra nel nostro organismo, attraverso ciò che mangiamo, respiriamo, tocchiamo e…pensiamo!

Purtroppo, una alimentazione basata su cibi non freschi e troppo elaborati; l'uso di sostanze chimiche e di zuccheri sintetici; l'ingestione eccessiva di carboidrati ad alto indice glicemico; un errato introito calorico; l'abuso di alcol, sommato ad altre malsane abitudini alimentari, non favorisce un funzionamento efficiente del nostro intestino che diventa un ricettacolo di “rifiuti tossici” che andranno ad ostacolare l’equilibrio microbico.

La verità è che, se l'intestino ha una flora batterica in eubiosi, i materiali di scarto verranno espulsi facilmente e i nutrienti ben assorbiti. Se, invece, la flora batterica è alterata, i rifiuti, non completamente eliminati, si accumuleranno nell'intestino, specialmente nelle curve e nelle anse, creando delle sostanze tossiche che passeranno nel sangue e nella linfa, intossicando l’intero organismo.

Il colon costituisce il principale sistema drenante dell'organismo umano; ma se lasciamo ristagnare al suo interno del materiale di scarto, comincerà un processo di intossicazione profonda a cui può seguire anche un “avvelenamento” del cervello e del sistema nervoso, condizione che renderà la persona irritabile, ansiosa e mentalmente depressa. Questa possibilità, nel cambio di stagione, aumenta, in quanto è il periodo in cui le tossine tendono ad accumularsi maggiormente, costringendo ad un super lavoro extra tutti i nostri organi emuntori.

Allora, andiamo a conoscere più da vicino il nostro Microbiota, responsabile, in buona parte, della efficienza dei nostri organi depurativi. Il gut microbiota, che nella specie umana ha mediamente un peso di circa 1,5 kg, è l’insieme delle popolazioni che rappresentano un fantastico esempio di simbiosi con numerosi equilibri dinamici che possono influenzare notevolmente lo stato di salute umana.

Questi microrganismi non colonizzano solo le mucose intestinali, ma tutte le superfici del corpo esposte all'ambiente come la cute, la vagina, le vie aeree e tutto il tubo digerente dalla bocca alle parti terminali dell'intestino. Batteri, virus e funghi vivono in una sorta di reciproco aiuto. Questo equilibrio che potremmo definire “mutualistico” è utile alla specie umana ai fini della salute globale.

Ogni persona possiede un proprio peculiare assetto del gut microbiota, anche se alcuni ceppi delle diverse centinaia di specie batteriche sono comuni alla maggior parte degli esseri umani.

Quando siamo in eubiosi intestinale tutti convivono in un equilibrio dinamico che può essere però alterato da vari tipi di stressor: psichici, fisici, termici, alimentari ecc. Dovete sapere che la popolazione microbica cambia sotto l’influenza di diversi fattori.

Sicuramente, il tipo di parto fa la differenza: se naturale, il neonato avrà il contatto con il microbiota della zona genitale e anale della madre, contatto microbico che il parto cesareo non offre. Poi c’è il fattore alimentazione fin dai primi giorni di vita: cambiano le cose se viene somministrato il latte materno o quello artificiale. Nel corso degli anni, il microbiota può influenzare l'aumento ponderale e causare anche gravi scompensi metabolici, mediante coinvolgimenti e interazioni ormonali e del sistema nervoso.

Insomma, dalla nascita alla senescenza c'è una notevole variabilità. Possiamo affermare che i microbi sono in grado di influenzare quotidianamente tutto l'organismo, non solo dal punto di vista fisico/organico, ma anche da quello psichico/emozionale, condizionando, in una sorta di reazione a catena psicofisica, l'umore e il comportamento, ma soprattutto la nostra capacità di fare fronte ai vari stressor ambientali fisici e cognitivi.

Se l'organismo umano si trova in uno stato disbiotico, anche il sistema immunitario ne risente e la persona rimane più esposta a ogni tipo di aggressione con un aumento della sensibilità a contrarre varie patologie come l'obesità, il diabete, l'insulina resistenza, la sindrome metabolica, le malattie autoimmuni intestinali. Fino a non molto tempo fa, il microbiota veniva denominato semplicemente “flora batterica intestinale” ed era oggetto di attenzione soltanto in caso di dissenteria o di utilizzo di antibiotici.

Fortunatamente, le cose stanno cambiando e sta crescendo l'interesse per lo studio approfondito non solo dell'intestino, della sua struttura e delle sue molteplici funzionalità, ma anche dei suoi numerosi microrganismi con le relative categorie e popolazioni.

Oramai è assodato che l'equilibrio mutualistico che vige tra l'organismo umano e i vari microrganismi dell'intestino è mutato e si è evoluto nel corso dei millenni. Attualmente, il microbiota intestinale può essere considerato una sorta di “super organo” che vive sulle mucose del nostro apparato digerente, rappresentando quindi la prima barriera contro i microrganismi patogeni e le sostanze tossiche esogene.

Quando siamo in eubiosi, sono molteplici le funzioni del gut microbiota: esso partecipa attivamente e costantemente, insieme al sistema immunitario, alla salvaguardia dalle infezioni producendo sostanze batteriocine e antibiotiche; favorisce la digestione, digerendo i polisaccaridi vegetali e facilitando l'assorbimento delle vitamine del gruppo B; sintetizza la vitamina K che è indispensabile per la coagulazione del sangue; è in grado di ridurre le tossine presenti nel cibo e di favorirne l'eliminazione; produce acidi grassi a catena corta, fondamentali per la loro azione trofica delle mucose intestinali; partecipa al metabolismo degli acidi biliari e stimola il processo detox e di eliminazione delle tossine. Tutto questo e molto altro solo ed esclusivamente se sussiste una condizione di equilibrio microbico.

Al contrario, se i microrganismi patogeni prendono il sopravvento, si instaura una condizione di infiammazione silente che nel tempo cronicizza, andando addirittura ad alterare le funzioni dei linfociti T e della risposta immunitaria enterica.

L'intestino è la “casa” del nostro Microbiota ed è un efficiente organo emuntore, in quanto è in grado di ripulire il sangue e la linfa dalle tossine. Ne risulta una capacità escretrice che permette di liberarsi dagli scarti del cibo, delle tossine, dei parassiti e dei batteri.

Il tessuto linfatico, associato all'intestino, agisce contro gli attacchi di agenti patogeni, tossine, sostanze chimiche di sintesi e di cibo indigerito. Ecco perché è fondamentale mantenere pulite ed efficienti le mucose intestinali e avere in equilibrio il nostro Microbiota. Fortunatamente, esistono delle sostanze naturali che favoriscono lo stato di eubiosi intestinale. Primi fra tutti i probiotici: microrganismi vivi che, se somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio notevole. I più noti sono i bifidobatteri e i lattobacilli che possono contribuire a migliorare la funzione di barriera della mucosa e la digestione. Importanti anche i prebiotici: carboidrati non digeribili che fungono da cibo per gli stessi probiotici.

I flavonoidi, come la quercetina: ottimizzano l'equilibrio del microbiota. I polifenoli, come il resveratrolo: possono modulare la flora intestinale umana, promuovendo lo stato di eubiosi.

Recentissimi studi evidenziano come un derivato della pectina delle mele rosse moduli il gut microbiota e migliori la funzione della barriera intestinale, inibendo la disbiosi e l'infiammazione cronica, modulando la permeabilità mucosale.

La procianidina, contenuta nei frutti di bosco, nella cannella, nei semi di uva ha un'azione di regolazione sull'espressione dei geni legati all’assorbimento lipidico enterico, con l'attenuazione dell'aumento di peso e degli stati infiammatori cronici intestinali. Sono numerosissimi gli studi che suggeriscono che i polifenoli stimolano la flora intestinale e producono effetti benefici sull'omeostasi metabolica.

La lista delle sostanze naturali benefiche è lunghissima, ma il concetto importante che dovete capire è che per depurare in profondità il vostro organismo, non bastano uno sciroppo depurativo o una tristissima dieta “fai date” dell’ultimo minuto, ma occorre conoscenza e consapevolezza di quali siano i reali strumenti di salute che potete adottare per mantenervi “in forma”, tutto l’anno, e non solo per la fatidica “prova costume”!

Uno di questi strumenti è sicuramente l’equilibrio e il potenziamento del vostro Microbiota intestinale che si può raggiungere con una corretta alimentazione, una idonea integrazione di principi attivi e una buona gestione delle emozioni e dei fattori stressogeni ambientali. 

Redazione

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