In relazione alle dichiarazioni diffuse dal Comune di Collegno e dal consigliere regionale Daniele Valle in merito alla presunta chiusura del centro prelievi pubblico presso la Clinica della Memoria, l’Asl To3 ritiene necessario intervenire per ristabilire con chiarezza la corretta informazione a tutela dei cittadini.
“Le affermazioni secondo cui dal 1° gennaio 2026 verrebbe meno il centro prelievi pubblico presso la Clinica della Memoria non corrispondono alla realtà dei fatti e risultano oggettivamente fuorvianti”, dichiara Giovanni La Valle, Direttore generale dell’ASL TO3. “Il servizio di prelievi per i cittadini continuerà a essere garantito nell’ambito della convenzione ordinaria con il Servizio sanitario nazionale. Ciò che giunge a conclusione è esclusivamente una convenzione supplementare e temporanea, attivata in fase emergenziale durante il periodo Covid per il potenziamento straordinario dell’offerta”.
La Clinica della Memoria è una struttura accreditata e convenzionata con il SSN e continuerà a operare per la sanità pubblica all’interno del budget annuale programmato, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Qualora gli impegni contrattuali non venissero rispettati, l’Asl To3 attiverebbe senza esitazione le azioni previste nei confronti della struttura, a tutela del servizio pubblico.
“Presentare come ‘chiusura di un presidio pubblico’ la cessazione di uno strumento straordinario e temporaneo significa trasmettere ai cittadini un’informazione non corretta, che rischia di alimentare sfiducia ingiustificata nei confronti del Servizio sanitario nazionale", prosegue La Valle. "Una responsabilità che deve essere condivisa da tutti i livelli istituzionali, a partire da chi riveste ruoli di rappresentanza amministrativa e politica”.
L’Asl To3 ribadisce il proprio impegno quotidiano nel garantire l’accesso equo e appropriato ai servizi sanitari su tutto il territorio, anche in un contesto di risorse limitate, attraverso una programmazione attenta e coerente con le indicazioni regionali.
“Il confronto istituzionale è sempre legittimo e necessario», conclude il Direttore generale, «ma deve basarsi su informazioni corrette e verificabili. La tutela della salute dei cittadini passa anche dalla serietà della comunicazione pubblica, che non può permettersi semplificazioni o rappresentazioni distorte della realtà”.