Si è aperto ieri il periodo per la presentazione delle candidature per le Bandiere Arancioni, marchio di qualità turistico-ambientale assegnato dal Touring Club (dal 1998) ai borghi dell'entroterra con meno di 15 mila abitanti.
Il Piemonte, dove la collaborazione è cominciata 15 anni fa, è oggi la seconda regione italiana, dopo la Toscana, per numero di bandiere: 34 su 400 candidature, a fronte delle 252 complessive assegnate in Italia su tremila candidature.
"La pandemia - osserva Liliana Pittarello, consigliera del Touring - non ha solo incrementato il turismo di prossimità. Ha anche dato una significativa accelerata, complice lo smart working, alla recente tendenza di trasferirsi per lunghi periodi fuori dalle grandi città. E' nata così una nuova consapevolezza dei residenti non solo nei confronti dei turisti, ma anche per questi nuovi abitanti. E' un fenomeno di cui non sappiamo per ora immaginare lo sviluppo, ma che certamente propone occasioni interessanti e ci impone di pensare a uno sviluppo territoriale diverso dal solito. Del resto, ragionare su larghi orizzonti e mettersi in gioco è sempre stata una peculiarità del Touring, anche in tempi di crisi come quello attuale".
Sulla fiorente presenza di Bandiere Arancioni in Piemonte, interviene anche l'assessore regionale al cultura e turismo Vittoria Poggio: "Un dato interessante - ha detto - è che 11 Comuni sono stati certificati in seconda istanza, perché non risultati in linea con i parametri del Touring alla prima candidatura. Questo significa che hanno realizzato molti interventi di miglioramento, grazie ai quali hanno potuto ricevere il marchio nel corso di una seconda candidatura".
"Tutti - condlude - torneremo presto a viaggiare, e la Regione Piemonte condivide anche quest'anno con il Touring un percorso di valorizzazione dei centri minori, per offrire al turista un'esperienza autentica e di qualità".
Per presentare le candidature in via telematica i Comuni interessatiu avranno un mese di tempo, fino al 12 febbraio. Tra i parametri presi in esame, l'accessibilità del luogo, la qualità delle strutture ricettive e dei ristoranti, le principali attrazioni turistiche e, naturalmente, tutta la parte storico-culturale di maggior richiamo.
Per partecipare non si dovrà sostenere alcuna spesa grazie al sostegno di Regione Piemonte.