Oltre 700 posti di lavoro a rischio, a seguito della dismissione di 106 punti vendita a marchio Carrefour. C'è anche la provincia di Torino (in particolare Grugliasco, Rivalta, Nichelino e Moncalieri, che ospitano sedi amministrative) coinvolta nel piano di ristrutturazione che l'azienda ha comunicato ai sindacati. Sono coinvolti 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising.
Una fuoriuscita occupazionale che però - sottolineano dall'azienda - sarà gestita su base esclusivamente volontaria e con incentivi all'esodo, come già diffuso "con riferimento al piano di trasformazione e rilancio per il 2022 annunciato da Carrefour Italia lo scorso 1° ottobre e discusso nuovamente nel corso di un incontro con i sindacati l’11 novembre scorso".
Sarà dunque attivata una procedura formale che, come previsto dalla legge, coinvolgerà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale.
Compresa la provincia di Torino sono in tutto 9 le regioni interessate dalla procedura: Valle D’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna.
"Per quanto riguarda Torino, i punti vendita di cui è stata dichiarata la cessione sono 3, tutti in franchising - spiega Luca Sanna, di Uiltucs -, dunque non si tratta soltanto di esuberi. Viene definito Piano di rilancio, ma le parole non rendono la realtà. Anche perché si tratta del quinto in dieci anni".