Regione - 07 luglio 2023, 18:43

Il Piemonte ha una nuova legge elettorale dopo mezzo secolo: doppia preferenza di genere e supplenti. Cosa cambia e le reazioni

Dopo un iter infinito e anni d’attesa, una nuova legge elettorale per il Piemonte. “Garantirà migliore rappresentatività del territorio”, assicura la maggioranza. 8,5 milioni il costo per i contribuenti

Aula del Consiglio regionale

Dopo 50 anni la Regione ha una nuova legge elettorale

E’ terminata con la tradizionale fumata bianca, arrivata solo dopo interminabili trattative, la maratona in aula a Palazzo Lascaris: la Regione Piemonte, dopo cinquant’anni, ha da oggi una nuova legge elettorale, con cui si si andrà già al voto per le regionali nel giugno del 2024.

 

La nuova legge, approvata con 31 voti favorevoli, 2 contrari e 10 astenuti, introduce infatti diverse novità che i consiglieri di maggioranza non hanno esitato a definire “epocali”.  Tanti i momenti di ilarità e polemiche che hanno accompagnato l’iter: dai selfie notturni al “flipper delle poltrone” portato in aula dal consigliere del M5s Ivano Martinetti, non ci si è fatti mancare davvero nulla. Il costo della riforma è di 8,5 milioni di euro.

Nuova legge elettorale in Piemonte: le novità e cosa non cambia

Tra le novità di rilievo l’incompatibilità tra le funzioni di assessore e di consigliere: largo quindi ai “supplenti” per quei consiglieri nominati assessori. Le lista regionali inoltre, saranno composte da 10 candidati oltreché da un numero variabile di candidati supplenti (da 2 a 4) che entrano a farne parte solo in caso di eventuale esclusione di uno dei 10 indicati.

 

Molto importante poi il discorso relativo alla parità di genere: nelle liste circoscrizionali e regionali nessun sesso potrà essere rappresentato per più del 60% dei candidati. Un articolo che, di fatto, garantirà la quasi assoluta parità di genere. Viene introdotta inoltre la preferenza di genere, permettendo così all’elettore di esprimere fino a due preferenze, con annullamento della seconda in caso di preferenze per candidati dello stesso sesso.

 

Immutate invece le procedure per la composizione delle circoscrizioni elettorali: alle liste servirà ottenere il 3% e alle coalizioni almeno il 5% dei voti validi. Nessuna soglia per le liste dentro una coalizione. 

Nuova legge elettorale in Piemonte: le reazioni

Dopo oltre 50 anni dalla nascita dell’istituzione regionale, finalmente diamo al Piemonte e ai piemontesi una legge elettorale propria, frutto di un lungo lavoro iniziato 3 anni orsono. Nessun testo era mai entrato in aula. Con lo storico voto di oggi, non solo garantiamo la parità di genere così come previsto dalla legge nazionale, ma interveniamo anche su alcuni aspetti che rendono la nuova legge più rappresentativa dei territori e più proporzionale nell’assegnazione dei seggi, in particolare per le supplenze e per le surrogazioni sottolineando l’attenzione per i territori che da sempre contraddistingue la Lega”, afferma Michele Mosca (Lega), primo firmatario della legge.

 

Il Piemonte è una macchina da corsa: facciamolo correre come una Ferrari”, spiega Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia. “Insieme alla mia proposta legislativa che introduce la figura dei sottosegretari – già approvata dall’Aula - questa riforma è un ulteriore passo avanti per rendere più efficiente la macchina della Regione Piemonte, migliorarne l’operatività e dare al tempo stesso più voce al territorio”.

 

Dopo 50 anni la Regione Piemonte si dota di una propria legge elettorale. Una norma finalmente al passo con i tempi e in linea con le principali regioni italiane dopo i tanti tentativi falliti avvenuti nelle legislature precedenti. Come sempre dimostriamo con i fatti che abbiamo cambiato velocitá al Piemonte”.  Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Paolo Ruzzola con i consiglieri Biletta, Fava e Graglia.

 

Esulta, almeno in parte, anche il Partito Democratico: “Dopo ore di dibattito siamo riusciti a scardinare la proposta della destra che oltre ad arrivare a fine legislatura, prevedeva elementi inaccettabili, come la panchina, le soglie di sbarramento alte, il flipper per l’assegnazione dei seggi e il listino bloccato. Solo la nostra forte opposizione ha obbligato la destra a cercare una parziale condivisione, doverosa quando si parla di regole del gioco”. “Sebbene resti il problema della panchina e del listino che avremmo voluto cancellare del tutto, il risultato finale ci consente di avere un sistema migliore di quello precedente. Ora chiederemo che commissioni e consiglio tornino a occuparsi della vita reale dei piemontesi a partire dalla sanità e dal trasporto pubblico”, spiegano Domenico Rossi, segretario regionale e Raffaele Gallo, capogruppo Pd.

 

Gli otto consiglieri supplenti, insieme ai due sottosegretari introdotti con la modifica dello Statuto, peseranno sulle tasche dei cittadini per almeno 8,5 milioni di euro a legislatura. Una scelta sbagliata, quella della maggioranza, l’ennesimo regalo nefasto di questa Giunta ai piemontesi. Oggi in aula abbiamo portato delle figure cartonate in rappresentanza delle otto nuove poltrone ed un flipper per denunciare le storture della nuova legge”, è il commento del gruppo regionale del M5s. 

 

L’introduzione della parità di genere e la possibilità della doppia preferenza di genere riportano il Piemonte nel mondo civile . La garanzia di rappresentanza per le minoranze e l’eliminazione delle soglie per i gruppi minori garantiscono equilibrio istituzionale e pluralità. Nonostante il Listino, che noi avremmo voluto abolire, e l’introduzione della ‘panchina’, che aumenterà il personale politico in regione, il risultato è comunque positivo e premia la costanza e la determinazione dell’opposizione e del Movimento Civico Monviso di cui sono oggi ancor più orgoglioso di essere rappresentante”, afferma invece  Mario Giaccone (Lista Monviso).

 

Andrea Parisotto

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