Terzo giorno di protesta, fuori dai cancelli di Mirariofi. Così si annuncia anche la giornata di oggi, in corso Tazzoli, all'esterno della storica porta 2, dove ormai da mercoledì gli operai di Stellantis - a ogni turno - manifestano in maniera spontanea per chiedere chiarezza sul futuro di Stellantis in Italia e in particolare sullo storico stabilimento torinese.
Tavares e Levante
Una protesta alimentata dalle parole del ceo, Carlos Tavares, sulla scia degli incentivi per il mercato elettrico, ma accompagnata anche dalla conferma che, con il 31 marzo, terminerà anche la produzione del Levante, riducendo quasi a zero la presenza di Maserati a Mirafiori, dopo lo spostamento da Grugliasco e la chiusura della ex Bertone.
"Basta riunioni ristrette"
"Vogliamo essere al fianco dei lavoratori - spiega Sara Rinaudo, segretaria territoriale di Fismic Confsal Torino e Piemonte - e che possano condividere le nostre proposte. Basta riunioni ristrette, in cui ci si limita a dire che c'è un problema". Avio, Teksid, Marelli, KH e Iveco in solidarietà con i lavoratori di Mirafiori.
"Serve sinergia di intenti e programmazione integrata - aggiunge - ma siamo in ritardo sulla politica industriale. Bisogna che la politica faccia la sua parte e basta rimpallo tra locale, nazionale ed europea".
"Su Mirafiori sappiamo che hanno puntato su economia circolare e hub, ma non basta. Serve una produzione di massa e che si venda", conclude.
"Non siamo cassintegrati di professione"
"Non siamo cassintegrati di professione - dice Giacomo Zulianello, rappresentante Fiom per Mirafiori - e chiediamo che qui dentro si possa lavorare. Ma serve l'impegno di tutte le istituzioni".
Da Grugliasco a Mirafiori "e da lunedì di nuovo in cassa"
Pietro è l'ultimo operaio che ha abbandonato Grugliasco, ma si trova "nella stessa situazione che vivevo alla Maserati al 26 dicembre. E oggi mi hanno detto che dalla prossima settimana sarò di nuovo in cassa integrazione".