Cultura - 04 giugno 2025, 19:56

Manuel Agnelli e gli Afterhours tornano al Flowers Festival: "Senza l'energia della musica, sarei un infelice di successo"

Il gruppo riunito per i 20 anni di "Ballate per piccole iene" sul palco di Collegno il 3 luglio insieme a Emma Nolde: "Alcuni giovani di questa generazione saranno la prossima scena e prenderanno il posto di quello che c’è adesso”

Manuel Agnelli e gli Afterhours tornano al Flowers Festival: "Senza l'energia della musica, sarei un infelice di successo"

Gli Afterhours di Manuel Agnelli tornano sul palco del Flowers Festival di Collegno il 3 luglio insieme a Emma Nolde.  

A 20 anni dalla sua prima pubblicazione, il 6 giugno uscirà la ristampa in edizione speciale rimasterizzata di “Ballate per piccole iene”. Proprio per celebrare l’anniversario, Manuel Agnelli ha riunito la band di quegli anni con Andrea Viti, Dario Ciffo e Giorgio Prette per un tour che farà tappa anche al festival torinese. 

Uscito nel 2005, “Ballate per piccole iene” è un disco diventato colonna portante dei concerti degli ultimi 20 anni degli Afterhours e oggi esce in una nuova versione rimasterizzata da Giovanni Versari: “Piccole iene eravamo noi che facevamo i conti con la nostra mediocrità e con il fatto di non riuscire a raggiungere i nostri obiettivi. Oggi c’è una profondità, una trasparenza che l’altro mastering non era riuscito a dare a questi pezzi. Questo è un disco che comincerò ad ascoltare, mi ridà quella freschezza di riascoltare i pezzi che avevo perso” commenta Manuel Agnelli. 

“Nel 2006 - spiega ricordando quegli anni - aggiungemmo 20 date per far sentire alcune novità in inglese. Ci fu un rifiuto totale del pubblico con tanto di fischi. Ci fece un po’ paura e la cosa non ci piacque per niente. Noi ci incaponimmo e si incaponì anche il pubblico. Ci fu una situazione estrema in Emilia. Durante il concerto scesi dal palco per menare un fan che mentre cantavo “Bye bye Bombay”, mi prese nell’occhio con un chewing-gum. Mi vergogno di questa cosa, ma quello fu un turning point. La gente poteva anche stare a casa perché noi non eravamo disposti ad accettare compromessi. Se erano lì ci stavano perché ci ammiravano perché non eravamo disposti a cedere”. 

La reunion della band era attesa da quegli stessi fan che hanno già acquistato in massa le prevendite. “Quando ho fatto loro la proposta, ho visto quella luce negli occhi, era un’occasione per chiudere dei cerchi che si erano interrotti e sistemare delle cose nella loro vita rispetto agli Afterhours. Andremo con un entusiasmo che è quasi infantile. È un colpo di mano fatto per amore di quella musica che voglio che arrivi. La musica è un lavoro, ma non solo. È ciò che mi ha salvato la vita, che mi dà energia. Se non c’è quello, diventi un infelice di successo che per me è il vero fallito”.  

La tournée sarà arricchita dalla partecipazione di alcune delle band selezionate dalla rassegna “Carne Fresca, Suoni dal Futuro”, aperta a band tra i 15 e 29 anni, tenutasi per tre serate al mese, ogni mese, al Germi LdC di Milano da novembre 2024.

“È stata mia figlia a farmi scoprire le giovani band che suonavano in piccole rassegne. C’era gente che aveva talento, talento che non trovavo nei media. Da lì l’idea di creare Carne Fresca e di invitare i gruppi di giovani. Non è alla mia generazione che devo dare delle chance, i ragazzi hanno una forza dirompente pazzesca, perché suonare li fa stare bene. È come avere un esercito che non chiede niente e ha una forza dirompente. Alla nostra età è giusto che siamo così. Oggi credo ci sia una sete di cambiamento pazzesca. L’industria musicale è una macchina di produzione oliata perfettamente, è perfetta, ma a livello di qualità è una disgrazia da vent’anni a questa parte. I ragazzi vengono sfruttati fino al midollo. È una grossa palla quella del riscatto sociale che viene raccontata ai giovani musicisti. Questa storia della periferia che si è ripresa il suo posto, è una bugia. C’è un’atmosfera negativa, rispetto agli Novanta, un materialismo cosmico mostruoso. In nome dei numeri si sono fatte cose tremende. Ma questa generazione ha delle componenti che rifiutano questo tipo di malessere. Rifiutano di uniformarsi a un certo tipo di estetica, sono tantissimi. Loro saranno la prossima scena e prenderanno il posto di quello che c’è adesso”.  

Per potersi concentrare sui nuovi progetti come il tour con gli Afterhours, Agnelli ha rinunciato al nutrito caché che gli avrebbe fruttato essere nuovamente giudice di X Factor. “È stata una scelta di vita, negli ultimi anni ho lavorato tantissimo senza riuscire a vivermi la vita. X Factor è un grandissimo impegno ed è stancante. Sono sempre andato lì cercando di portare un punto di vista. Mi ha permesso di essere me stesso con tutti i miei difetti ed entrare in mezzo alla gente. I soldi che ho preso mi sono serviti per i miei progetti. Pensavo che avrei dovuto prendere un po’ di coraggio e portare avanti progetti più piccoli, ma più a fuoco per me." 

Sul futuro del gruppo intanto resta vago: “Progetti con gli Afterhours non ne faccio perché con loro voglio vivere alla giornata”. 

Chiara Gallo

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