Economia e lavoro - 09 giugno 2025, 16:27

Mirafiori e dintorni: altri 610 lavoratori in uscita tramite gli incentivi. Quasi due terzi da Carrozzerie ed Enti centrali

Coinvolti anche Presse, Stampi, Pcma di San Benigno, ex Tea di Grugliasco, Services e Centro Ricerche. A marzo 2024 le uscite erano state 1520. Non firma la Fiom: "Nessun impegno per il futuro"

Nonostante l'arrivo della 500 ibrida, Mirafiori si svuota ancora

Nonostante l'arrivo della 500 ibrida, Mirafiori si svuota ancora

Altri 610 lavoratori di Stellantis si avvicinano all'uscita. E' quanto è stato comunicato ai sindacati nella giornata di oggi dalla direzione aziendale, che ha ufficializzato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo tramite incentivo all’esodo.

Una scure che colpisce soprattutto le Carrozzerie (250 persone) e gli Enti Centrali (212), ma che tocca da vicino anche 19 persone alle Presse, 31 alle Costruzione Stampi, 53 alla
PCMA di San Benigno, 9 alla ex Tea di Grugliasco, 20 al Services, 16 al Centro Ricerche Fiat. 

Un passaggio che non ha incontrato l'appoggio della Fiom Cgil di Torino, che non ha sottoscritto l'accordo. Come spiega il segretario generale provinciale Edi Lazzi,  "cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino. Ecco perché non abbiamo firmato l’accordo in cui nulla è previsto per il futuro. Invece di rilanciare le produzioni, di avere un piano composito per lo storico stabilimento torinese, il nuovo AD continua a solcare la strada sbagliata del suo predecessore. Dopo aver fatto il giro di Mirafiori, sarebbe utile che incontrasse i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori per confrontarsi e trovare le giuste soluzioni per non disperdere completamente un patrimonio collettivo fatto di saper fare, conoscenze e abilità nel costruire autovetture".

Negativo anche il giudizio di Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil di Mirafiori: "Mentre l’azienda lancia messaggi rassicuranti a parole che poi tradisce puntualmente con i fatti, altri 610 lavoratori se ne vanno. Oltre alla beffa di festeggiare tra pochi giorni il santo patrono di Torino con una sfarzosa presentazione di un’auto che non verrà prodotta
a Mirafiori, emerge un dato ancora più preoccupante: Stellantis spende più soldi per mandare via i suoi dipendenti, di quanti ne mette a disposizione per coloro che rimangono. Perfino l’aumento in busta paga appena pattuito, lo riceveranno i pochi fortunati che lavorano, mentre nulla avranno i cassintegrati che continueranno a
ricevere l’importo erogato dall’Inps". 

Lo scorso anno erano invece state 1520 le persone coinvolte dall'iniziativa precedente, firmata a marzo e completata entro il mese di dicembre. In questo caso, invece, la scadenza è fissata per il 31 ottobre: unica eccezione, le Carrozzerie, che invece vedranno l'efficacia fissata alla fine di luglio. Il tutto mentre si attende ancora per novembre l'avvio della produzione della 500 ibrida.

"L'accordo di oggi sulle uscite incentivate in Stellantis deve servire per aprire la strada all'assunzione di giovani lavoratori in vista dell'avvio produttivo della 500 ibrida - sottolinea Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino -. Dopo aver stabilito l'accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani - sottolinea Paone - chiederemo all'azienda di prendere un impegno: avviare nuove assunzioni a Mirafiori per garantire un solido futuro allo stabilimento e alla città".

Igor Albera, della segreteria di Fim Cisl Torino, sottolinea: "Sono un numero contenuto che immaginiamo dedicato alle persone con più necessità. Fondamentale per garantire un futuro sarà però la strategia per gli anni a venire. Serve un ringiovanimento strutturale, servono produzioni importanti e progetti solidi: servono piani industriali, progettazione, ricerca e sviluppo che diano un futuro".

"L’arrivo del nuovo ad italiano non ha modificato la rotta di Stellantis che continua a svuotare Torino, spariscono modelli e si pagano lavoratori e lavoratrici per andarsene; oggi tocca ad altre 610 persone - dice Valentina Cera, consigliera regionale Avs -. L’investimento per il futuro è sugli incentivi all’esodo, investono così il loro denaro invece di mettere in campo una strategia industriale in Italia. Appare chiara, anche da questa ulteriore uscita incentivata e dalla previsione di produzione di un unico modello, la volontà di spegnere Mirafiori. La Giunta Cirio per quanto ancora continuerà a stare a guardare la capitale dell’auto che muore? C’è bisogno di occuparsi di lavoro e politica industriale e di farlo non con gli slogan, o gridando alla fantomatica deriva green, ma richiamando il più grande produttore di auto italiano alle proprie responsabilità, prima di perdere tutto, prima che il tessuto industriale territoriale si desertifichi del tutto, lasciando migliaia di famiglie senza futuro".

Caustico Andrea Russi, capogruppo M5s in consiglio comunale: "Mentre Stellantis annuncia l'avvio di nuovi licenziamenti collettivi, Torino si prepara a festeggiare San Giovanni con una Panda prodotta in Serbia come auto ufficiale. Una scena surreale, che racconta meglio di mille parole l’incongruenza tra i toni entusiasti delle istituzioni e la gravità della situazione occupazionale. Le amministrazioni locali e regionali si sono affrettate a salutare con favore il cambio al vertice di Stellantis. Il solito ottimismo. Sempre fuori tempo massimo. Intanto, la realtà parla chiaro: dopo mesi di cassa integrazione, contratti di solidarietà e uscite incentivate, Stellantis continua a svuotare Mirafiori. Non c’è nessun piano industriale, nessuna visione. Solo una lenta e silenziosa ritirata. Qui non si rilancia nulla: si smantella un presidio produttivo storico, si calpestano lavoratori, si condanna un intero territorio alla desertificazione industriale. Ci chiediamo: le istituzioni sono pronte a farsi un altro selfie o, finalmente, a rompere il silenzio? Perché se il massimo dell’ambizione politica è fare da comparse a un evento promozionale, mentre ogni giorno centinaia di famiglie perdono il lavoro, allora sì: Torino rischia di festeggiare ancora, ma senza più fabbriche. Mercoledì in Consiglio Comunale chiederò comunicazioni in Aula sulla situazione di Mirafiori".

Massimiliano Sciullo

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