Cronaca - 13 giugno 2025, 13:31

Lutto per la Torino che conta: a 97 anni è morto Franzo Grande Stevens, "l'avvocato dell'Avvocato"

Nato a Napoli nel 1928 è stato anche vicepresidente della Fiat, presidente della Compagnia di San Paolo e presidente onorario della Juventus

Morto Franzo Grande Stevens (foto Adnkronos)

Morto Franzo Grande Stevens (foto Adnkronos)

Lutto per il mondo economico e giuridico torinese. All'età di 97 anni è infatti morto Franzo Grande Stevens. Avvocato, era nato a Napoli il 13 settembre del 1928: in passato è stato allievo di Alessandro Galante Garrone. Laureato in legge presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II nel luglio del 1951, si è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Torino nel 1956

Ha fondato lo studio che porta il suo nome e nel corso della sua lunga carriera di avvocato ha seguito e assistito le più importanti famiglie italiane e straniere, società, banche e finanziarie che hanno dominato il panorama italiano e internazionale. Ha quindi lasciato a sua figlia Cristina le redini dello studio, per il quale ha continuato a fare il consulente.

Presidente della Cassa Nazionale di Previdenza Forense, del Consiglio Nazionale Forense, consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Torino per dieci anni, Grande Stevens è stato punto di riferimento indiscusso della moderna avvocatura italiana. Dal 2002 era consigliere dell'Avvocatura Italiana presso il Consiglio Nazionale Forense. Un uomo che, per molti, ha fondato l'avvocatura moderna, affiancando intere generazioni di giuristi e ispirandole con la sua integrità.

Dopo il trasferimento a Torino, presto divenne una delle persone di fiducia di Giovanni Agnelli, tanto che fu soprannominato "l’avvocato dell’Avvocato". Nel corso della sua carriera ha seguito le vicende societarie dei Gruppi industriali più importanti del Paese, ma alla sua attività nelle aule di tribunale ha abbinato anche il ruolo di vicepresidente della Fiat, così come di presidente della Compagnia di San Paolo e consigliere di amministrazione di Ifil e Rcs. 

Tra gli incarichi ricoperti anche quello di presidente onorario della Juventus, sempre rimanendo nell'alveo della famiglia Agnelli. La sua fama va ben oltre la toga. Con Gianluigi Gabetti fu regista dell'operazione finanziaria che nel 2005 permise alla famiglia Agnelli di mantenere il controllo della Fiat, all'epoca sull'orlo del collasso, portando all'ascesa di Sergio Marchionne e per la storica fusione con Chrysler. E fu proprio Umberto Agnelli a presentare Grande Stevens a Marchionne. Insieme parlavano di business, sì, ma anche di Illuminismo, Rousseau, Voltaire, Machiavelli.

"Ci ha lasciato l'avvocato Franzo Grande Stevens: con la sua scomparsa Torino perde una mente acuta, figura importante nella storia giuridica, economica, culturale, sportiva della nostra città. Condoglianze sentite vanno alla sua famiglia e ai suoi cari", dice il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Massimiliano Sciullo

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