L’Associazione “Cercando Fabrizio e… , impegnata da due decenni nella ricerca di Fabrizio Catalano e nella sensibilizzazione sul tema delle persone scomparse, promuove un nuovo momento di memoria e preghiera.
Il prossimo 21 luglio, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa di Fabrizio Catalano, l’Associazione “Cercando Fabrizio e… percorrerà i luoghi che hanno segnato la sua storia. Sarà un percorso speciale, lungo il sentiero che Fabrizio percorse per l’ultima volta nel 2005, quando, appena diciannovenne, frequentava il secondo anno di un corso di musicoterapia presso la Cittadella di Assisi e se ne sono perse le tracce.
Sarà un momento intimo dove mamma Caterina e papà Ezio cammineranno sui suoi passi e sosteranno nei punti che ancora oggi conservano il suo ricordo, come il luogo dove vennero ritrovati alcuni suoi effetti personali, prima la sua sacca e dopo sette mesi la sua chitarra, simbolo della sua passione per la musica e della sua dolcezza. Non mancheranno le suppliche e preghiere a San Francesco che gli indichi la strada del ritorno.
E' ancora viva la speranza che Fabrizio possa ritrovare la strada di casa e che la sua famiglia possa finalmente riabbracciarlo. Sarà un momento di intima spiritualità, memoria e amore, per continuare a camminare insieme a lui, anche dopo vent’anni di assenza.
Caterina Migliazza, presidente dell’ Associazione “Cercando Fabrizio e… mamma di Fabrizio, ha spiegato: “Quest’anno desidero che questo momento sia il più intimo possibile. Sono passati vent’anni, un tempo che non avrei mai immaginato di poter sopportare, vent’anni che non pensavo di riuscire a vivere senza Fabrizio. Il dolore dell’attesa è qualcosa che non si può spiegare: brucia ogni giorno, anche se intorno a me continuo a vedere la bellezza, come quella dei miei due nipotini che vogliono conoscere lo zio e ascoltare la sua musica. Sono loro a ricordarmi che, nonostante tutto, la vita va avanti. Sono vent’anni vissuti a metà, perché senza Fabrizio nulla è più completo, ma l’abbraccio del ritorno è il sogno silenzioso che popola le mie notti insonni e rinnova la speranza che non mi molla.”
Anche quest’anno, i racconti, le poesie e le illustrazioni saranno al centro delle iniziative dell’Associazione “Cercando Fabrizio e… , grazie al Premio Letterario Nazionale che porta il suo nome giunto alla decima edizione. Si tratta di un concorso nato per mantenere viva la memoria di Fabrizio e trasformare il dolore della sua assenza in creatività condivisa, coinvolgendo persone di tutte le età provenienti da ogni parte d’Italia.
La graduatoria dei vincitori sarà pubblicata il 21 luglio sul sito ufficiale e a questo indirizzo dell’associazione proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua scomparsa, mentre la cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 29 novembre a Collegno, alla presenza dei partecipanti, dei familiari e di chi, negli anni, ha sostenuto questo percorso di memoria e speranza.
Il concorso accoglie elaborati che hanno come filo conduttore la figura di Fabrizio e il desiderio profondo di un suo ritorno, con due sezioni distinte: la prima, intitolata “Caro Fabrizio ti racconto…”, invitando i partecipanti a scrivere testi, poesie o riflessioni per raccontare Fabrizio o rivolgersi a lui come amico, fratello, figlio, musicista; la seconda, “Fabrizio inizia ed io concludo”, offrendo invece la possibilità di completare idealmente un racconto iniziato da Fabrizio all’età di soli 16 anni, un testo visionario e pieno di immaginazione rimasto incompiuto, che oggi diventa un ponte per continuare a camminare al suo fianco, dando voce alla storia che aveva cominciato a scrivere e che la vita non gli ha permesso di terminare.
Attraverso queste iniziative, l’ Associazione “Cercando Fabrizio e… continua a trasformare l’assenza di Fabrizio in una memoria viva, capace di unire e di generare speranza. Ogni gesto, ogni cammino, ogni parola condivisa diventa un modo per tenere acceso il ricordo e per sostenere tutte quelle famiglie che, come la sua, vivono l’attesa dolorosa di chi non ha più notizie di una persona amata. È una testimonianza concreta di come l’amore, anche quando è ferito dall’assenza, non si spegne mai, ma continua a illuminare la vita di chi resta, trasformando il dolore in solidarietà e la memoria in forza per andare avanti.