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Sanità | 15 novembre 2020, 11:15

Mancano le bombole d'ossigeno, i farmacisti: "Chi può le restituisca". Per ora l'emergenza non coinvolge i malati Covid

Al momento l'emergenza riguarda l'ossigeno gassoso, fornito dalle farmacie ai singoli pazienti (di solito con patologie respiratorie croniche), e non quello liquido, che invece è distribuito ai malati Covid direttamente dalle Asl

Mancano le bombole d'ossigeno, i farmacisti: "Chi può le restituisca". Per ora l'emergenza non coinvolge i malati Covid

In un momento in cui in Piemonte la Regione sta cercando di limitare i ricoveri in ospedale, preferendo quando possibile di curare i pazienti a domicilio, le farmacie lanciano un appello per denunciare la mancanza di bombole per l'ossigenoterapia.

Se è vero che l'ossigeno è ovviamente fondamentale per le cure domiciliari dei pazienti con problemi respiratori, però, è anche vero che non è corretto pensare che l'emergenza riguardi al momento i malati Covid.

Innanzitutto l'appello dei farmacisti, partito dopo un tavolo di confronto che ha visto protagoniste l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), Federfarma e Assogastecnici (le aziende che producono e distribuiscono gas speciali e medicinali). “Se avete a casa bombole di ossigeno che non usate, riportatele in farmacia”, dicono all'unisono, seguite dagli appelli delle singole farmacie che pubblicano la stessa richiesta nelle loro bacheche e con cartelli apposti all'ingresso. “A mancare non è l'ossigeno – aveva spiegato qualche giorno fa Aifa – ma i contenitori. Ci sono molti pazienti che non ne hanno più bisogno ma preferiscono tenere le bombole per sicurezza, o magari anche solo per pigrizia o dimenticanza. Ma in questo momento che c'è carenza è fondamentale che le restituiscano”. Una volta riconsegnate, infatti, le bombole possono essere sanificate e riempite di ossigeno terapeutico per un nuovo paziente.

L'emergenza riguarda praticamente tutta l'Italia e, in Piemonte, alcune zone in particolare. Ma non è corretto mettere in questo calderone anche i malati di Covid, che per la maggior parte sono gestiti dalle Asl e non dalle farmacie. E questo perché ci sono due diversi tipi di ossigeno utilizzati per la terapia a domicilio. Uno è quello gassoso, che è per l'appunto quello fornito dalle farmacie ai singoli pazienti, di solito con patologie respiratorie croniche. L'altro è quello liquido, che invece è distribuito direttamente dalle Asl, su prescrizione di usca, mmg e pronto soccorso, e serve alla cura dei malati che altrimenti necessiterebbero di immediato un ricovero in ospedale. L'appello delle farmacie riguarda soltanto il primo caso, quello dell'ossigeno gassoso.

Al momento, invece, in Piemonte non si registrano problemi per quanto riguarda la distribuzione dell'ossigeno liquido, il più frequente per i malati Covid, anche se le quattro Asl del territorio torinese e le ditte titolari degli appalti di distribuzione si trovano ovviamente sotto stress per il consistente aumento del carico di lavoro e la carenza cronica di personale.

Daniele Angi

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