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Sanità | 14 ottobre 2023, 09:00

Reishi: il fungo della immortalità

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Reishi: il fungo della immortalità

In questi ultimi decenni il campo del benessere e della salute, intesa come equilibrio psicofisico, sta vivendo una sorta di rinascita e di rivalutazione. Sono sempre più numerose le persone che iniziano a porsi delle domande, spinte dal desiderio di rendere la loro vita più serena ed equilibrata.

In effetti, sono talmente tanti gli agenti stressogeni che ogni giorno attaccano il nostro organismo e che mettono in pericolo il nostro equilibrio psicofisico che, è diventato quasi inevitabile, per molti, cercare nuovi strumenti di salute. Come sottolineo sempre nei miei articoli, la salute “vera” è un insieme di giusti atteggiamenti e comportamenti votati alla ricerca della “qualità” in tutti i campi: la qualità, in una alimentazione naturale e ricca di micronutrienti importanti per il corretto funzionamento delle nostre cellule; la qualità, nella scelta delle giuste frequentazioni e relazioni amicali e sentimentali; la qualità, nel tempo libero da dedicare alle nostre passioni e hobby; la qualità, nella ricerca delle corrette informazioni che ci permettono di uscire dal “circo mediatico” che, dettando mode e tendenze, molte volte ci induce a scelte sbagliate. La verità è che sono sempre più numerose le persone che ricercano e pretendono una “qualità di vita” rivolgendosi a quella che, non sempre con una valenza positiva, viene definita “medicina alternativa”.

In questo ambito rientra la Micoterapia, di cui vi ho già parlato in altri articoli e che sta vivendo in questi anni una grande rivalutazione. La Micoterapia fa parte di quelle discipline olistiche e integrative che negli ultimi decenni ha attirato l’attenzione di studiosi e scienziati, impegnati nella ricerca di sostanze naturali sempre più efficaci, in grado di intervenire sulle cause e non unicamente sulla sintomatologia. E ne sono la prova le decine di migliaia di ricerche scientifiche dedicate proprio allo studio di questi particolari nutrienti, studi che ne comprovano la validità ed efficacia terapeutica. Tant'è che vengono definiti “sinergie di molecole biologicamente attive che, lavorando insieme, offrono all'organismo strumenti molto efficaci per la salute e la longevità”.

L'attività e la concentrazione dei metaboliti bioattivi contenuti nel fungo terpapeutico variano a seconda del terreno di crescita e del livello di maturazione. Estrazione, frazionamento con solventi diversi e purificazione sono le fasi principali di processazione del Micoterapico. Anche le condizioni di stoccaggio, dopo la raccolta, possono influenzare la qualità del prodotto finale.

Infatti, alcune molecole contenute nel fungo possono risentire dei lunghi tempi di conservazione. Senza contare il fatto che una coltivazione non adeguata può portare alla degradazione di composti biologicamente attivi e può dare origine alla crescita di muffe e di sostanze tossiche per l'organismo (micotossine).

Il Micocomplesso ottenuto, vale a dire la sinergia di molecole biologicamente attive, sarà in grado di esercitare diverse azioni terapeutiche che potranno essere rivolte al sistema immunitario o al sistema nervoso o all'apparato gastrointestinale oppure al sostegno dell'equilibrio dei sistemi di regolazione. Se ci pensate, il fungo ha sviluppato strategie efficaci di difesa che gli hanno permesso di sopravvivere a tutte le fasi di cambiamento del pianeta che hanno portato all'estinzione di numerosi organismi.

La sua abilità di ricomporre la materia morta e riassemblarla per formare altra sostanza vivente ha permesso loro di adattarsi a qualsiasi condizione ambientale. Questa caratteristica li rende davvero unici sia per l'ambiente sia nel supporto dell'organismo umano. Non è un caso che il loro impiego a scopo terapeutico nelle antiche medicine tradizionali di tutto il mondo vanta millenni di utilizzo. Mentre, sono sempre più numerosi i ricercatori moderni che definiscono i funghi “terapeutici” una “fabbrica in miniatura” di molecole farmacologiche, in grado di migliorare la nostra salute.

Tutti i funghi della Micoterapia sono considerati potenziatori del sistema immunitario e hanno una notevole azione adattogena, ma in realtà la loro azione è molto più complessa.

Le modalità con cui agiscono avvengono a diversi livelli: migliorano le funzioni mitocondriali; hanno un effetto metabolico di controllo della sensibilità insulinica con riduzione dell'accumulo di grasso viscerale proinfiammatorio; hanno un'azione di riequilibrio del microbiota con conseguente controllo dell'infiammazione sistemica; hanno un'azione antinfiammatoria e antiossidante grazie alla presenza di metaboliti secondari come i triterpeni e gli ergosteroli; modulano il sistema immunitario grazie alla presenza dei beta-glucani.

Tutti i funghi della Micoterapia hanno un importante effetto nel controllo dell'infiammazione di basso grado e dell'inflammaging, alterazioni considerate da molti studiosi alla base dell’invecchiamento precoce. Parliamo di uno stato di infiammazione di basso grado che comporta una diminuzione della risposta immunitaria nei confronti degli agenti stressogeni e che aumenta la suscettibilità alle infezioni. Parliamo di un'alterazione dell'equilibrio dei mediatori del sistema immunitario e un maggior rischio di sviluppare malattie croniche degenerative legate all'invecchiamento.

Oramai è comprovato che alla base di un invecchiamento precoce ci sono fattori complessi che concorrono. Oltre all'infiammazione di basso grado, c’è un aumento dello stress ossidativo che danneggia le macromolecole e altera le funzioni cellulari; c’è una riduzione della capacità riparativa del DNA con una conseguente instabilità genica.

Quasi sempre si instaura una resistenza insulinica che comporta alterazioni del metabolismo degli zuccheri; un aumento dell'accumulo di tossine nell'organismo e un'alterazione dell'equilibrio del sistema nervoso centrale autonomo e del sistema neuroendocrino.

Insomma, l'invecchiamento precoce viene favorito da alterazioni strutturali, fisiologiche e molecolari che si verificano nell'organismo in seguito all'esposizione di quest'ultimo ad eventi, situazioni e sostanze tossiche. Uno dei funghi più efficaci sul controllo dell'infiammazione e dell'invecchiamento precoce è il Reishi o Ganoderma Lucidum.

Il Reishi è considerato il rimedio più raro e più prezioso della medicina tradizionale cinese, da cui viene definito il rimedio per eccellenza che “tonifica il corpo e dona lucidità alla mente”. In questo fungo medicinale sono racchiuse caratteristiche benefiche che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di fungo dell’immortalità. È un antiaging, adattogeno, antistress. Ha una azione detox molto forte, tanto che, nei primi giorni del suo trattamento, può verificarsi una riacutizzazione dei sintomi come nausea, diarrea, sfoghi cutanei, perché mette in atto il processo di detossificazione profonda. È il fungo che calma la mente e tonifica il fisico anche perché è un grande regolatore del ritmo cardiaco; ha una azione ipotensiva in caso di ipertensione da stress; è consigliato in caso di alterazioni epatiche e infiammazioni croniche, tanto che viene definito il “Cortison-like” naturale.

È un potente modulatore del sistema immunitario; è impiegato nelle problematiche prostatiche; induce l'apoptosi cellulare grazie alla presenza dell’acido ganoderico che è un terpenoide con proprietà sia di attivazione del sistema immunitario che di induzione all'apoptosi. Viene utilizzato per disturbi alimentari, legati a problematiche allergiche o di intolleranze. Il Reishi è molto ricco di Germanio che migliora l'ossigenazione cellulare e la produzione di ATP. Tra i diretti responsabili di queste azioni terapeutiche vi segnalo i triterpeni e i beta-glucani. I primi sono le molecole più studiate sull'infiammazione.

Ad essi è stata associata un'ampia gamma di effetti biologici, in quanto sono molecole che hanno un'azione antiossidante, antivirale, antibatterica e antistaminica. Sono epato, cardio e neuroprotettivi. Sono molecole di segnale nel controllo dell'infiammazione e il loro effetto è molto interessante anche in ambito neurologico e psicoemotivo in quanto si sono dimostrate efficaci nel miglioramento delle funzioni cognitive e nella prevenzione delle neurodegenerazioni, anche in contrasto all’ansia e alla depressione. Sono in grado di innescare particolari effetti che migliorano la gestione di situazioni infiammatorie e contribuiscono a ridurre lo stress surrenalico.

Altri importanti bioattivi contenuti nel Reishi, in grado di tenere sotto controllo l'infiammazione di basso grado e l’inflammaging, sono i beta-glucani: polisaccaridi costituiti da lunghe catene di zuccheri. La loro azione si esplica grazie alla modulazione del sistema immunitario, con tutta una serie di risposte, tra cui l’attivazione della maturazione linfocitaria e la fagocitosi.

I betaglucani lavorano sui recettori di membrana, innescando una risposta cellulare aspecifica, per questo sono dei grandi modulatori di risposta biologica. Solo negli anni ‘80 si è iniziato a studiare il meccanismo di azione dei beta glucani e si è scoperto che quando arrivano nell'intestino vanno a formare una soluzione viscosa che ha un effetto prebiotico (fibra), quindi vanno a riequilibrare la flora batterica intestinale che di solito è alterata nelle patologie. Molti studi hanno dimostrato che i betaglucani sono in grado di legarsi ai recettori di cellule come i macrofagi, questo attiva a cascata tutta una serie di attività immunitarie, stimolando la fagocitosi del patogeno, con azione citotossica.

Questi sono solo alcuni dei numerosissimi bioattivi contenuti in questo fungo medicamentoso, grande protagonista in conferenze e su riviste naturali di tutto il mondo, la cui fama, nel campo della medicina olistica, sta aumentando di giorno in giorno.

Come sempre il mio consiglio è quello di non praticare il “fai da te”, ma di affidarvi a professionisti seri e preparati, in grado di scegliere il “percorso terapeutico” più idoneo al recupero del vostro stato di salute.

Redazione

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