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Grugliasco | 11 ottobre 2021, 18:22

Grugliasco senza pace, entro il 2024 tutta Maserati a Mirafiori. Ma non ci saranno esuberi

L'annuncio nel tavolo di oggi a Roma con il Mise e i sindacati. Tutti i 1100 dipendenti saranno spostati, ma non ci saranno esuberi. La 500 elettrica invece sarà fatta sempre e solo a Torino

tavolo ministero sviluppo economico

Grugliasco senza pace, entro il 2024 tutta Maserati a Mirafiori

Grugliasco, stabilimento senza pace. Dopo i trascorsi come Bertone, quello che era diventato Agap Maserati rischia di rimanere (almeno per il momento) una scatola vuota.

L'annuncio al tavolo su Stellantis a Roma

L'annuncio è arrivato dal tavolo presso il Mise, alla presenza di Stellantis e dei sindacati, durante il quale l'azienda ha annunciato lo spostamento da Grugliasco a Mirafiori dell’assemblaggio e verniciatura, mentre nel 2024 toccherà anche la Lastratura. 

L'azienda: "Non ci saranno esuberi"

La verniciatura di Mirafiori, ad alta prestazione rispetto a quella di Agap, nelle previsioni di Stellantis dovrebbe portare vantaggi qualitativi già sui modelli Ghibli che su quelli Quattroporte. Anche la logistica con i magazzini unificati si farà a Mirafiori, per cercare un miglioramento nell’efficienza. Nasce Turin Manufacturing District, con un unico processo di produzione per tutti i modelli Maserati. Nel 2022 partiranno a Mirafiori la produzione della Gran Cabrio e della Gran Turismo. Nel 2024 la nuova Ghibli e la Quattroporte.
Una scelta che stupisce molti, dal momento che questo vuol dire che entro un triennio lo stabilimento di corso Allamano sarà senza una missione. Soprattutto perché al suo interno erano state da poco rinnovate molte strutture e conferito il nome di Giovanni Agnelli Plant

Il progressivo trasferimento a Torino delle persone dal sito di Grugliasco, che rimarrà comunque operativo con varie attività di supporto all’attuale produzione di Ghibli e Quattroporte – che si andranno ad aggiungere a Levante - non avrà nessun tipo di impatto sui livelli di occupazione complessivi della zona. L'azienda ha infatti confermato ai sindacati che non ci saranno esuberi, tutti i circa 1100 dipendenti saranno solo trasferiti a Mirafiori.

Confermati i 2 milioni investiti su Torino

Inoltre, proprio i vertici dell'azienda avevano rassicurato al momento della fusione che non ci sarebbero state chiusure di stabilimenti. Le voci, però, iniziavano a rincorrersi da tempo, tanto che proprio nelle scorse ore le RSA di buona parte delle sigle sindacali di Agap hanno indetto una riunione fuori dai cancelli per chiedere chiarezza alla proprietà.

Restano invece confermati i 2 miliardi di investimento sul Polo di Torino.

Torino rimarrà "casa dell'elettrico"

Nel corso dell’incontro è stato inoltre sottolineato che l’attuale ciclo di vita e la generazione futura della Fiat 500 full-electric, con tutta la gamma di motorizzazioni elettriche, faranno sempre capo a Torino ed è stato ribadito l’impegno a mantenere la presenza e le competenze di produzione e ingegneria nell’area torinese sfruttando anche la proficua collaborazione con il Politecnico. Un’area, quella torinese, in cui sono stati investiti oltre due miliardi di euro negli ultimi tre anni e che, sul fronte della transizione energetica e il centro di competenza per l’elettrificazione, può contare, tra le altre cose, sul “Battery Hub”, sul più grande impianto Vehicle-to-Grid al mondo e sulla Solar Power Production Units con i pannelli solari.

Fim: "Salvaguardare le professionalità degli addetti Maserati"

"Abbiamo chiesto che nel trasferimento da Grugliasco a Mirafiori si salvaguardino le professionalità acquisite negli anni dagli addetti di Maserati - dice Davide Provenzano, segretario generale di Fim Cisl Torino e Canavese -. L'azienda non ha annunciato esuberi e questo è fondamentale. Il rafforzamento dell’Ingegneria presso gli Enti Centrali e l’esclusiva delle future produzioni di 500 sono elementi che giudichiamo positivamente. Le nuove Maserati e le nuove 500 su Mirafiori confermano la missione nel settore Premium. I modelli non mancheranno ma i volumi produttivi sono la vera sfida da consolidare".

Fiom: "Altra mazzata per il territorio di Torino"

"È un’altra mazzata per l’economia di Torino - dice Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom Cgil -. Anche se hanno dichiarato il mantenimento dell’occupazione il dato oggettivo è che chiudono uno stabilimento. La si può guardare da qualsiasi angolazione, ma i fatti dicono che in Italia siamo di fronte alla diminuzione della capacità produttiva effettuata tramite la chiusura di stabilimenti come in questo caso o alla riduzione delle linee di montaggio come è successo a Melfi. Tutte azioni che determinano inevitabilmente il calo dell’occupazione complessiva del Gruppo, come sta già accadendo, al momento implementata tramite gli esodi incentivati. Abbiamo quindi chiesto di conoscere il piano industriale complessivo del gruppo Stellantis per l’Italia, è infatti intollerabile questo modo di procedere staccando i petali della margherita uno alla volta. Questo vale soprattutto per Torino dove sono ubicati diversi importanti settori del gruppo: oggi si è parlato della Maserati di Grugliasco e della Carrozzeria di Mirafiori, ma non bisogna dimenticarsi che ci sono le strutture impiegatizie (7.000 addetti) con il problema delle inevitabili sovrapposizioni con quelle francesi che dovranno essere affrontate; c’è la Meccanica di Mirafiori (1.100 addetti) produttrice del cambio che scomparirà nelle auto elettriche, dove tra l’altro l’area in cui lo stesso stabilimento è ubicato, è stata indicata da Stellantis nel dossier consegnato alla Regione Piemonte dando disponibilità a riutilizzarla per altri scopi; ci sono le Presse (430 addetti) che da anni usufruiscono della cassa integrazione per mancanza di volumi produttivi. Infine ci sono tutte le ricadute sull’indotto, in primis la Lear di Grugliasco, per citare solo il caso più emblematico, che in assenza di nuove commesse ha più della metà dei 400 addetti in esubero. Ecco perché, dal mio punto di vista, è fondamentale discutere di un piano industriale complessivo per l’Italia altrimenti corriamo il rischio, come d’altronde sta già succedendo e sono i fatti a dimostrarlo, che vi sia dappertutto un drastico ridimensionamento produttivo e occupazionale con effetti nefasti per l’economia Italiana".

Uilm: "Non difendiamo i muri, ma servono garanzie sulle persone"

“Non siamo interessati a difendere i muri di uno stabilimento, ma auspichiamo che, a fronte della riorganizzazione annunciata, siano confermati sia gli investimenti, sia l’impegno alla piena occupazione - dice Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino -. Questi temi e le future misure produttive dovranno essere oggetto di un confronto sindacale a Torino”. "A Stellantis - aggiunge - chiediamo garanzie occupazionali e missioni produttive definite".

Fismic: "Due debolezze non fanno una forza: serve un tavolo su Torino"

"Indispensabile aprire a Torino in tempi brevi tavolo su arroccamento produzioni di Grugliasco a Mirafiori come fatto a Melfi a luglio scorso - dice Roberto di Maulo, segretario generale Fismic Confsal - Il consolidamento delle attività Agap e Mirafiori in un solo sito non deve avere ripercussioni negative per i lavoratori che tanto hanno dato al gruppo specialmente in questo periodo difficile di pandemia, cambiamento e transizione". "Due debolezze non fanno una forza, serve di più: accorpare le produzioni della 500 a Mirafiori. Molto importante che questo tavolo faccia da presidio e accompagni l'azienda in questo periodo di transizione. I lavoratori hanno un alto tasso di demotivazione come riscontrato dal grande numero di richiesta di uscita. Torino deve diventare centrale nel settore automotive e nel gruppo Stellantis a partire dall’ingegneria e R&D, così come nella produzione, sviluppando la nuova piattaforma Maserati".

Massimiliano Sciullo

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