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Economia e lavoro | 01 luglio 2022, 18:16

Saldi estivi al via, a Torino, ma quasi nessuno se ne accorge: "Cambia il modo di fare acquisti: a questo punto aboliamoli"

La provocazione arriva da Caudana (Confesercenti), ma anche da Ascom non mancano le perplessità. Vanzini: "A rischio l'appeal di questo appuntamento"

abbigliamento e saldi

Domani partono a Torino e in Piemonte i saldi estivi, ma si tratta di uno strumento che mostra l'usura del tempo

"Se queste sono le condizioni in cui operiamo, aboliamo i saldi e lasciamo che il mercato si organizzi, tanto più che regole e restrizioni non limitano il web“. Dopo anni di difficoltà, incertezze e (addirittura) risultati negativi, il mondo del commercio torinese comincia a cedere alla tentazione. Il mondo sta cambiando, cambiano i consumi, cambiano i canali di acquisto: tanto vale abbandonare lo strumento dei saldi (o rivederlo profondamente).

La provocazione, in particolare, arriva da Micaela Caudana, presidente di Fismo-Confesercenti (la sigla che raccoglie i commercianti di abbigliamento). "Sconti e promozioni si fanno ormai durante tutto l’anno: sia nei negozi, sia soprattutto sul web. Dunque, al di la delle contingenti difficoltà economiche, è il caso di chiedersi se il modello tradizionale dei saldi due volte all’anno possa ancora reggere, o se non sia il caso di prendere atto che i modelli di consumo sono completamente mutati". 

Dopo lo sprint della Sicilia (che inizia già da oggi), anche il Piemonte da domani comincia a comprare con lo sconto. Ma le perplessità non mancano, nemmeno in casa Ascom Confcommercio. "Lo scenario che si presenta – commenta Gianfabio Vanzini presidente settore Moda Torino - sembra una replica degli anni passati: guardiamo ai saldi come recupero della stagione, offrendo qualità e servizi e non come ulteriore incremento della redditività. Registriamo però timori per l’autunno in particolare per Moda e Abbigliamento settori non inseriti nella fascia Luxury che non denuncia cedimenti. Il timore di prossimi rincari energetici anche in questo comparto rischia di mettere in gioco l’appeal dei saldi".

Si stimano budget tra i 100 e i 150 euro

Per quanto riguarda gli studi e le previsioni delle due sigle di categoria, si stima un budget da 100 a 150 euro a famiglia, sotto la Mole. Con sconti tra il 30 e il 50%. Sembrano promettere bene i piccoli elettrodomestici, mentre la telefonia segna il passo. Chi cerca davvero una boccata d'ossigeno dopo lunghi mesi di sofferenza è il settore abbigliamento. 

I problemi rimangono: aldilà di tutte le concause negative si aggiunge un cambiamento epocale nei processi d’acquisto dei consumatori, che sempre più destinano il budget tradizionalmente dedicato al comparto del fashion verso nuove esperienze come lo sport, il benessere e i viaggi - dice Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino e provincia -. Nonostante tutte le problematiche evidenziate la data d’inizio dei saldi rappresenta ancora una certezza per la clientela, altrimenti bombardata, tutto l’anno, da scontistiche e promozioni da parte delle grandi catene. Il tentativo è quello di riequilibrare un mercato pesantemente condizionato dai colossi del web, dall’incertezza sul futuro e la crisi economica. Chiediamo al governo e alla politica di sostenere il Commercio e in particolare il settore dell’Abbigliamento e della Moda che a Torino e in Piemonte conta migliaia di aziende, il destino di imprenditori e dei loro dipendenti”.

Mai come quest’anno – conclude Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – le previsioni sono difficili e prevale l’incertezza. Purtroppo, il settore dell’abbigliamento sconta la calma piatta che lo caratterizza dallo scorso febbraio. I mesi precedenti avevano visto una ripresa dei consumi, dopo il lungo gelo della pandemia, ma la recrudescenza dei contagi e le vicende della guerra hanno fatto ripiombare i negozi in una crisi dalla quale non sono ancora usciti. E sicuramente il gran caldo di queste settimane non li ha favoriti, tanto che soltanto in piccola parte gli anticipi degli sconti di queste settimane hanno compensato le perdite dei primi mesi del 2022. Speriamo, nonostante tutto, che i saldi aiutino a invertire la tendenza e che i consumatori approfittino degli sconti proprio in questo momento di aumento dei prezzi. Ma al di là dei dati di stagione, è lo stesso modello dei saldi che va messo in discussione, perché le modalità di consumo stanno rapidamente cambiando”.

Massimiliano Sciullo

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