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Attualità | 02 dicembre 2022, 12:28

Dalle bombe di Kiev al risveglio coi Maneskin: Anna, speranza di una nuova vita grazie alla neurotuta [VIDEO]

Anna Melnychok, 17enne ucraina, è arrivata al Cto il giorno di Pasqua in gravi condizioni. Nessuno, per operarla, poteva toccarla: la tuta e l’alta tecnologia a permesso ai medici di farle iniziare il percorso riabilitativo

neurotuta per anna

Anna, speranza di una nuova vita grazie alla neurotuta

Dalle bombe di Kiev al coma, dal risveglio con la musica dei Maneskin alla speranza di una nuova vita grazie alla neurotuta Molli. E’ la storia di Anna, profuga ucraina di 17 anni arrivata al Cto a Pasqua e che oggi, assistita dai medici torinesi, lotta ancora per riprendere il controllo del proprio corpo.

Una storia conosciuta a metà

La sua è una storia conosciuta a metà: dopo tre mesi Anna esce dal coma e lo fa ascoltando i Maneskin, la sua band preferita. Per la giovane inizia un lungo percorso riabilitativo, sia fisico che psicologico. Toccare Anna per i medici è pressoché impossibile: troppo grandi i traumi subiti, troppo grave da superare il trauma cranio-encefalico.

Una neurotuta speciale

Ed è qui che interviene la neurotuta, dal costo di 5.800 euro. Per facilitare la riabilitazione della giovane, i medici utilizzano il dispositivo medico di ultima generazione con elettrodi che emettono elettrostimolazioni sottosoglia di contrazione muscolare, che permettono cosi di ottenere un maggior controllo dei vari muscoli. Anna utilizza la tuta un’ora ogni 48 ore e il suo quadro muscolare migliora.

"Eccellenza della Città della Salute"

Questa neurotuta esalta per l’ennesima volta le eccellenze della Città della Salute nell’ottica di migliorare le condizioni e il percorso di cura e riabilitazione di pazienti in gravi condizioni neurologici e la qualità della vita di chi li assiste” afferma Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.

Anna è stata seguita dal dottor Maurizio Beatrici, direttore della Neurorabilitazione del Cto: “Al suo ingresso mostrava uno stato grave di alterazione di coscienza. Le stimolazioni le hanno permesso di recuperare uno stato di vigilanza, primo passo indispensabile per una uscita dal coma. Ma alcuni segni come la flessione delle spalle e dei gomiti e delle gambe, la chiusura degli occhi quando si tentava di toccarla, lo sguardo fuori campo, il grimaces (smorfie del volto di angoscia e paura, ndr) ed un vero e proprio ‘congelamento di postura’ richiamavano a quanto la lettura attribuisce al ‘disturbo dell'immagine corporea’”.

Al posizionamento della neurotuta Mollii, e con un lavoro farmacologico e di tipo rieducativo costante ed intensivo questi sintomi di grave dispercezione corporea, si sono gradualmente attenuati e siamo riusciti ad intraprendere un programma di mobilizzazione. La Neurotuta Mollii prende posto a pieno diritto tra gli strumenti possibili da usare per il contenimento del BID” racconta il dottor Beatrici.

Come può aiutare la neurotuta

La Neurotuta Mollii viene utilizzata per ridurre la tensione di gruppi muscolari scelti ed è indicata per persone con problemi motori neurologici dovuti per esempio a trauma cranico, sclerosi multipla, esiti da ictus e paralisi cerebrale infantile. Mollii è in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita non soltanto degli utenti diretti, ma anche della rete di prossimità che li circonda: famigliari, caregiver, parenti, amici, colleghi, operatori sanitari. Considerando la presenza di 133.000 casi di SM nel 2022, le persone coinvolte nella sclerosi multipla in Italia sono 1 milione (dati AISM 2022). Recentemente è cominciata una collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi con la valutazione di diversi casi e utenti” conclude il dottor Roberto Ariagno, Direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide.

La vita di Anna, a Torino, cambia ancora. Il percorso di riabilitazione può iniziare e proseguire al Cto.

Andrea Parisotto

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