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Politica | 14 febbraio 2023, 07:30

"La Città Metropolitana non funziona, è il momento di cambiare": la proposta di Carlo Giacometto [VIDEO]

L'ex deputato, oggi consigliere comunale a Brusasco, si auspica una riforma: "Serve un'elezione diretta del sindaco e dei consiglieri delle Città Metropolitane"

"La Città Metropolitana non funziona, è il momento di cambiare": la proposta di Carlo Giacometto

"La Città Metropolitana non funziona, è il momento di cambiare": la proposta di Carlo Giacometto

Ripensare la Città Metropolitana, per farle tornare a esser davvero quell'anello di congiunzione tra i piccoli Comuni che chiedono di essere rappresentati e un Ente di grandi dimensioni, come la Regione. 

E' questo l'auspicio di Carlo Giacometto, ex deputato alla Camera, già consigliere provinciale tra il 2004 e il 2009 e oggi consigliere comunale a Brusasco, in provincia di Torino. Un punto di vista di chi, nella sua esperienza politica, ha avuto modo di analizzare la questione da ogni punto di vista possibile e oggi sentenzia: "La Città Metropolitana non funziona, è il momento di cambiare assetto".

Città Metropolitana oggi e riforma all'orizzonte

Ma come farlo? Mentre in questa legislatura parlamentare il ministro Calderoli lavora a una riforma dell'ente che superi la legge Delrio del 2014, Giacometto, che già in aveva presentato un progetto di revisione simile a quello attuale, identifica quello che è uno dei principali problemi della Città Metropolitana, oggi: la scarsa rappresentanza territoriale. Quel distacco dovuto all'elezione automatica del sindaco (lo stesso del capoluogo) e dei consiglieri, votati dai consigli comunali (con un peso diverso a seconda della popolosità). Il risultato, a Torino, è che la maggior parte dei consiglieri provengono dal capoluogo o dai grandi comuni limitrofi.

Chi è completamente tagliato fuori da questa rappresentanza sono quindi i piccoli comuni, che in Piemonte sono tantissimi (più di 1.000 con meno di 5.000 abitanti). Eppure la Città Metropolitana detiene deleghe importanti, come la cura della strada, l'ambiente, l'edilizia scolastica.

La proposta di Giacometto

Da qui la proposta di Giacometto: l'elezione diretta del sindaco e dei consiglieri. Per dare una giusta rappresentanza a tutto il territorio. "La maggior parte dei Comuni oggi sono troppo piccoli nei confronti di un 'gigante' come la Regione. Ma vanno ugualmente rappresentanti" spiega. "I cittadini devono potersi esprimere sul governo che li deve rappresentare sul territorio" aggiunge Giacometto, che si auspica che oggi, con questo Governo, ci siano le condizioni per una riforma sostanziale della Città Metropolitana.

Per Giacometto il problema dei costi, sollevato sia dal presidente di Anci Antonio Decaro che dal sindaco di Firenze Dario Nardella, sarebbe in realtà un falso problema: "Le Province hanno sempre funzionato anche solo con un rimborso spese, poi fu inserito il gettone di presenza. In ogni caso sarebbe una spesa sostitutiva rispetto a quella attuale e penso che spendere per una buona politica, consenta di risparmiare molto più rispetto in termini di azioni efficaci sul territorio". 

Certo, la situazione differente delle Città Metropolitane in Italia (Torino ne conta 312 e Trieste appena 9), rendono più difficile trovare una soluzione omogenea. Da qui la provocazione di Giacometto: "Bisognerebbe lasciare alle Regioni la facoltà di decidere se avere un ente secondario o no".  E di certo, per l'ex parlamentare oggi consigliere comunale a Brusasco, l'elezione deve tornare a essere diretta. Espressione della volontà popolare, nel nome di una rappresentanza che non escluda nessuno.

Andrea Parisotto

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