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Economia e lavoro | 13 febbraio 2024, 07:31

Mirafiori, iniziata la cassa fino al 31 marzo. Ma si apre una nuova strada: si costruiranno più trasmissioni elettriche

Il Gruppo ha annunciato ieri che aumenterà la produzione di moduli di propulsione elettrica a Szentgotthard, in Ungheria, mentre Torino accelera sulle trasmissioni elettrificate a doppia frizione per ibridi e plug in

stabilimento di Mirafiori

Da ieri è partita la cassa integrazione a Mirafiori fino al 31 marzo, ma si aprono nuove prospettive di lavoro

Da ieri, su Mirafiori, si è abbattuta una pioggia di cassa integrazione piuttosto intensa. Una perturbazione - lo dicono i comunicati ufficiali, non i meteorologi - che perdurerà sulla storica fabbrica Fiat fino alla fine del mese di marzo e interesserà - a rotazione - tutti i 2260 lavoratori impegnati sulla linea della 500Bev e su quelle di Maserati (che si prepara a salutare il Levante, proprio con la fine di marzo).

Nuove lavorazioni per l'elettrico

Una data ormai attesa, di cui si discuteva anche nei giorni scorsi durante le proteste all'esterno dei cancelli della Porta 2. Ma sempre nella giornata di ieri è arrivata una notizia che appoggia un peso sull'altro piatto della bilancia: l'azienda ha infatti annunciato che - proprio nel corso del 2024 - a Mirafiori aumenterà la produzione di trasmissioni elettrificate a doppia frizione (eDCT) di nuova generazione per i veicoli Stellantis ibridi e ibridi plug-in.

Una decisione che arriva a margine di un altro progetto, che però riguarda l'Ungheria. Ma le cui ricadute positive possono arrivare a lambire il territorio torinese. Stellantis ha infatti deciso di aumentare la capacità produttiva di moduli di propulsione elettrica (Edm) avviando la produzione proprio in terra magiara, nello stabilimento di Szentgotthard: il via è previsto per la fine del 2026. Si tratta di un investimento che fa leva sullo stanziamento di 103 miloni di euro deciso dal governo ungherese. La fabbrica va ad aggiungersi alle produzioni già attive di Edm a Tremery-Metz, in Francia e Kokomo, negli Usa. "Avviare la produzione dei moduli di propulsione elettrica a Szentgotthard accelera la nostra transizione verso l'elettrificazione", ha detto Arnaud Deboeuf, chief manufacturing officer di Stellantis.

I sindacati: "Meloni convochi Tavares, c'è un caso-Mirafiori"

Intanto a Torino i sindacati attendono un segnale dalla politica. "Aspettiamo che la premier Giorgia Meloni raccolga la richiesta dei sindacati di incontrare il ceo di Stellantis, Carlos Tavares - dice Giorgio Airaudo, segretario generale di Cgil Piemonte -. Bisogna affrontare al più presto il caso-Mirafiori, ovvero l'unito stabilimento al Nord del Gruppo. Non possiamo diventare una fabbrica-cacciavite. Senza considerare gli effetti sull'indotto auto, che per il 50% della componentistica italana si trova proprio in Piemonte". Una competenza rara, in Europa. E il pensiero corre di nuovo in Ungheria, dove - dice Airaudo - "sta sbarcando la cinese Byd".

Gli effetti su indotto (e Lear)

E se Mirafiori rallenta, gli effetti si sentono anche su una crisi aperta (anche se per ora anestetizzata da un anno di cassa integrazione): quella della Lear di Grugliasco, dove si effettuano lavorazioni per i sedili di Maserati, ormai ridotti al lumicino. "La fermata del Levante e il generale rallentamento di Mirafiori hanno ripercussioni su tutto l'indotto, ma soprattutto su Lear. Bisogna dare risposte", ammonistre Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom Cgil Torino.

Massimiliano Sciullo

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