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Economia e lavoro | 09 agosto 2024, 07:00

Carta docente ai precari: per Settembre si prospetta una nuova ondata di ricorsi

I docenti che hanno svolto supplenze fino al 30 giugno dovranno ricorrere per recuperare il bonus di 500 euro anche per l’a.s. 2024/25.

Carta docente ai precari: per Settembre si prospetta una nuova ondata di ricorsi

Nel caso il Ministero non dovesse adeguarsi, sembra infatti questa l’unica strada da percorrere per coloro che per l’anno scolastico ormai alle porte risultino destinatari di un contratto di supplenza fino al termine delle lezione o delle attività didattiche.

Le ultime novità sulla Carta Docente

Per il presente anno scolastico 2023/24, nell’Agosto passato era stato dato il via libera da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito all’erogazione del beneficio economico per gli insegnanti con contratto fino al 31 agosto. Tale misura sembra sarà riconfermata per il prossimo anno scolastico, escludendo così ancora una volta dalla categoria dei beneficiari, una grossa fetta di docenti precari. Categoria in aumento, visti i numeri risultanti dalle recenti operazioni di aggiornamento delle graduatorie tenutesi lo scorso Giugno.

Come possono recuperare la Carta Docente coloro che hanno svolto supplenze

Per i docenti che hanno instaurato un contratto fino al 30 giugno con un’Istituzione scolastica, l’unica strada che resta è quella di adire alle vie legali. Proprio in aiuto di coloro che vogliano vedersi riconosciuto il diritto di recuperare il bonus di 500 euro per ogni anno di servizio svolto da insegnanti precari, accorrono i legali di Giustizia Scuola attraverso la proposizione del Ricorso Carta Docente. Gli avvocati dello studio legale specializzato in ricorsi scolastici sono già impegnati da tempo a far valere i diritti di coloro che lavorano nella scuola come personale docente e ATA. Il requisito fondamentale per poter partecipare al Ricorso è l’aver maturato almeno 180 giorni di servizio presso una scuola pubblica in modo continuativo. Pertanto, per coloro che abbiano svolto negli ultimi 5 anni supplenze, fino al 30 giugno o al 31 agosto – escludendo per questi ultimi la possibilità di ricorrere per l’anno scolastico in corso e il prossimo - di presentare Ricorso per l’ottenimento del beneficio economico di euro 500,00 annui, fino ad un massimo di euro 2.500,00. Per coloro che hanno svolto servizio nell’anno scolastico 2019-2020 sarà necessario avviare il Ricorso nel mese di Settembre, onde evitare che sopraggiunga la prescrizione per lo stesso.

Le motivazioni del Ricorso Carta Docente

La natura di tale contributo è quella di permettere al personale docente di acquistare beni e servizi necessari per la formazione e l’aggiornamento professionale. La Carta elettronica del Docente, infatti, può essere utilizzata per l’acquisto dei beni e servizi indicati nell’art. 1 comma 121 della L. 107 del 2015 (Cd. Legge Renzi) in particolare: per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale; per l’acquisto di pubblicazioni e di riviste, comunque utili all’aggiornamento professionale; per l’acquisto di hardware e software (Computer, Tablet, Notebook ecc..). È possibile, inoltre, impiegarla per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Risulta, dunque, quantomai discriminatorio che un o una insegnante che si trova durante l’anno scolastico a svolgere lo stesso tipo di servizio per orario, impegno e con la medesima classe di concorso di un docente assunto a tempo indeterminato non possa aver accesso al suddetto beneficio.

Le ultime sentenze riguardanti il Ricorso Carta Docente ai precari

Alla luce delle pronunce della Corte di Cassazione susseguitesi nel corso degli ultimi anni, sono numerose le sentenze positive ottenute dai legali di Giustizia Scuola nei vari Tribunali di tutta Italia, in funzione di Giudice del Lavoro. Tribunali che stanno riconoscendo la palese esistenza di una discriminazione perpetrata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nei confronti dei docenti precari, impedendo a quest’ultimi di vedersi riconosciuto il diritto di formazione e di aggiornamento professionale.

 

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