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Ultim'ora | 07 maggio 2025, 08:14

Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è il cardinale Mario Grech

Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è il cardinale Mario Grech

(Adnkronos) -

Il cardinale maltese Mario Grech, ex vescovo di Gozo, 68 anni, ha compiuto un rapido e significativo ascendente all'interno della gerarchia vaticana, arrivando a ricoprire la carica di Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, l’organismo che gestisce l’organizzazione delle assemblee episcopali. Considerato tra i papabili al Conclave 2025, Grech è diventato una delle figure di riferimento per il futuro della Chiesa nel nome delle novità introdotte da Papa Francesco. 

Nato il 20 febbraio 1957 a Qala, sull'isola di Malta, Grech ha completato gli studi primari e secondari al Liceo Victoria di Gozo, per poi proseguire con filosofia e teologia nel seminario diocesano di Gozo. Ordinato sacerdote il 26 maggio 1984, ha continuato la sua formazione a Roma, dove ha ottenuto la licenza in Utroque Iure (diritto canonico e civile) alla Pontificia Università Lateranense e un dottorato in diritto canonico alla Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino. Tornato a Malta, ha ricoperto diversi ruoli pastorali e incarichi diocesani, inclusi quelli di Vicario giudiziale e docente di diritto canonico. 

Il 26 novembre 2005, Papa Benedetto XVI lo nominò vescovo di Gozo, incarico che ha ricoperto fino al 2019. Fu in quell’anno che Papa Francesco lo scelse personalmente come Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. Grech assunse formalmente la carica nel settembre 2020 e lo stesso anno, il 28 novembre, fu creato cardinale. 

Come Segretario Generale del Sinodo, Grech ha avuto un ruolo fondamentale nel "Sinodo sulla sinodalità" (2021-2024), spingendo con determinazione per una Chiesa più sinodale, inclusiva e consultiva. I suoi sostenitori lo vedono come un pioniere del cambiamento ecclesiale voluto da Papa Francesco, mentre i suoi critici lo considerano l’artefice di un processo che potrebbe indebolire l’autorità episcopale e l’ordine gerarchico tradizionale della Chiesa. In tal senso, è divenuto una delle figure simbolo del cammino sinodale. 

Nel marzo 2025, Grech ha annunciato un’iniziativa innovativa: il “Processo di accompagnamento della fase di attuazione del Sinodo sulla sinodalità”, che culminerà nell'ottobre 2028 con un' "assemblea ecclesiale" composta in parti uguali da vescovi, clero, religiosi e laici, con il compito di proporre nuove prospettive “per tutta la Chiesa”. Quest'iniziativa ha suscitato numerose critiche, in particolare dal cardinale tedesco Gerhard Müller, che ha espresso preoccupazione per il rischio di equiparare l’autorità dei laici a quella dei vescovi, mettendo in discussione l’ordine sacramentale tradizionale. Al momento, Grech non ha ancora risposto pubblicamente a queste obiezioni. 

Durante il suo episcopato a Gozo, Grech era noto per le sue posizioni conservatrici, come evidenziato dal sito web Cardinalium Collegii Recensio. Nel 2011 si oppose alla legalizzazione del divorzio a Malta e affermò che coloro che non seguivano gli insegnamenti della Chiesa non dovessero ricevere la Comunione. Tuttavia, dopo l’elezione di Papa Francesco nel 2013 e l’arrivo di un governo di sinistra a Malta, Grech ha dimostrato un cambiamento significativo nelle sue posizioni, abbracciando una linea più progressista. Ciò emerse chiaramente durante il Sinodo sulla Famiglia del 2014, quando criticò il linguaggio del catechismo sull'omosessualità, definendolo offensivo per le persone LGBTQ+, e difese le unioni civili tra persone dello stesso sesso, ritenendo che le polemiche su tali tematiche fossero una “tempesta in un bicchiere d’acqua”. Questi cambiamenti si scontrano con dichiarazioni rilasciate nel 2008, sotto il pontificato di Benedetto XVI, quando affermò che coloro che rifiutavano l'insegnamento della Chiesa avrebbero dovuto auto-escludersi dalla comunione ecclesiale. Nonostante tali evoluzioni, la sua posizione sull'aborto è rimasta invariata, mantenendo un fermo rifiuto. I suoi sostenitori ritengono che questi cambiamenti riflettano la sua capacità di adattarsi e crescere. 

Grech non ha mai preso una posizione pubblica riguardo alla celebrazione del Vetus Ordo, ma alcuni membri della comunità tradizionalista maltese lo accusano di non aver implementato veramente il Summorum Pontificum nella diocesi di Gozo, ignorando o rifiutando richieste per celebrare la Messa in rito straordinario. Nel 2017, è stato coinvolto nella controversia sulle linee guida maltesi relative al capitolo 8 dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia.  

Grech è stato visto come uno dei principali artefici delle “direttive maltesi”, accusate di andare oltre il testo papale e di contraddire insegnamenti precedenti in merito all’ammissione alla Comunione per i divorziati risposati. Grech difese le linee guida, sostenendo che non contraddicevano il Magistero e invitò a leggerle “per quello che sono”, non per come erano state interpretate dai media. Fu anche accusato di aver adottato metodi autoritari nell’imporre tali linee guida, critiche che respinse, nonostante simili obiezioni fossero state avanzate nel 2014 da una lettera di sacerdoti maltesi indirizzata al cardinale tedesco Reinhard Marx. 

Nel contesto maltese, segnato dal fenomeno migratorio, Grech ha usato toni molto forti contro l’Europa e certi settori della società locale, accusando i leader politici di ostacolare il lavoro delle Ong e definendo alcune posizioni europee “criminali” e “razziste”. 

Nel 2022 ha criticato 85 vescovi che avevano espresso riserve sul “Cammino Sinodale tedesco”, definendo le loro dichiarazioni “non costruttive” e sottolineando che i leader tedeschi “sanno cosa stanno facendo”. Nello stesso anno, ha definito la sinodalità come “una caratteristica di una Chiesa in ascolto”, aggiungendo che “non stiamo prendendo posizione su nulla”, suscitando reazioni tra coloro che temono che la Chiesa diventi troppo ascoltante e poco propositiva. 

Nel 2024, ha suscitato ulteriori discussioni aprendo alla possibilità del diaconato femminile e chiedendo maggiore flessibilità pastorale su base regionale. A differenza del suo predecessore al Sinodo, Grech si è mostrato più disposto a rispondere alle critiche più dure, comprese quelle che vedono nel sinodo uno strumento per minare la dottrina cattolica o per introdurre una sorta di “protestantizzazione” della Chiesa. 

Nonostante le polemiche, Mario Grech rimane uno dei più stretti e fidati collaboratori di Papa Francesco, condividendo con lui una visione della Chiesa più inclusiva, ascoltante e sinodale. Parla maltese, inglese e italiano. (di Paolo Martini) 

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