Confronto questa mattina tra l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi e i sindacati sul “free flow” per la tangenziale di Torino, che si prepara così a dire addio ai caselli tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. Un faccia a faccia a cui ha preso parte anche una delegazione del Coordinamento Regionale Cisal Trasporti - composta dai Segretari Michele Schifone, Marco Oliva, Davide Serio e Vincenzo Filoramo.
Nessun rischio per l'occupazione
All’interno dell’incontro sono stati discussi diversi aspetti, in primis quello occupazionale. “Non c’è – ha rassicurato Gabusi – nessun rischio per l’occupazione: nessun posto di lavoro sarà messo a repentaglio”. Il pedaggio “free flow” è già noto in Piemonte per l’esperienza, tutt’altro che priva di critiche, sull’autostrada Asti-Cuneo.
La novità
Una novità che si inserisce nel più ampio contesto del cambio di gestione della rete: dopo settant’anni, la storica Ativa (gruppo Gavio) ha ceduto la concessione della A55 e della A5 Torino-Quincinetto alla nuova società ITP (Ivrea-Torino-Piacenza), controllata dal consorzio SIS guidato dalla famiglia Dogliani. Il nuovo gestore ha già assorbito 400 lavoratori ex Gavio e gestirà la tratta per i prossimi 12 anni, in un contratto da oltre 1,2 miliardi.
Come funziona il "free flow"
Ma come funziona il “free flow”? Il costo del pedaggio, a differenza di oggi, sarà calcolato in base ai chilometri effettivamente percorsi. Non sarà quindi più obbligatorio fermarsi ai caselli, ma ci sarà un sistema di telecamere che rileveranno le targhe dei veicoli. Chi non ha dispositivi come il Telepass potrà pagare il pedaggio tramite un'app dedicata o una piattaforma online, registrandosi come utente occasionale o come utente del sistema "Conto Targa".
I problemi
E proprio quest’ultimo si annuncia come l’aspetto più problematico. “Entro novembre – spiega Gabusi -ITP dovrà presentare il progetto della tangenziale di Torino al Ministero. Ho chiesto alla famiglia Dogliani di organizzare per settembre ed ottobre due incontri: il primo con i sindacati per i risvolti occupazionali, mentre il secondo con Città Metropolitana, Comune di Torino e gli altri enti coinvolti”.
“Gli aspetti viari non saranno indifferenti: ci saranno automobilisti per cui non cambia nulla, altri che pagheranno di meno e altri di più. Ci sarà quindi chi deciderà di non usare l’autostrada, facendo altre valutazioni e percorsi” conclude.
Anche la Cisal Trasporti ha chiesto di istituire un tavolo di confronto tra sindacati, Regione ed Azienda. “Crediamo sia necessario avviare un confronto serio e responsabile prima dell’avvio del nuovo sistema di pagamento previsto nella tangenziale di Torino” concludono.