Il prolungamento della Linea 1 della metropolitana fino a Cascine Vica, dato per rilanciato solo pochi mesi fa grazie allo sblocco di nuovi finanziamenti statali e regionali, oggi si trova in una fase di forte incertezza. La crisi della ditta appaltatrice ICI — che ha presentato domanda di concordato preventivo con un indebitamento superiore ai 24 milioni di euro — sta rallentando pesantemente le lavorazioni e mette a rischio il futuro dell’opera, il destino di decine di imprese e centinaia di lavoratori.
Mentre sindacati e imprese chiedono garanzie immediate, si alza ora anche la voce dei territori: i sindaci di Collegno e Rivoli invocano una priorità assoluta sulla chiusura dei cantieri in superficie e un maggiore coinvolgimento nelle scelte dei prossimi mesi.
Cantiere rallentato e rischio stop
Secondo quanto comunicato da Cisal Piemonte, che ha incontrato nei giorni scorsi Infra.To e l’amministratore delegato di ICI, i lavori non risultano formalmente sospesi, ma sono “fortemente rallentati” a causa delle difficoltà nel reperimento delle forniture e dei ritardi nei pagamenti ai subappaltatori. "Un quadro aggravato dall’assenza, ad oggi, di piani alternativi nel caso in cui il Tribunale di Roma — che deciderà entro metà dicembre — dovesse rigettare il concordato, aprendo la strada alla liquidazione giudiziale della società".
Il rischio, denunciano i sindacati, è quello "di un'emergenza sociale e occupazionale nel cuore dell’area metropolitana torinese, con una filiera di imprese esposta al blocco delle attività e alla mancanza di stipendio per i lavoratori".
Queste le seguenti richieste della Cisal: "istituzionalizzazione dei pagamenti diretti da parte di Infra.To alle imprese subappaltatrici, al fine di garantire continuità dei salari e delle attività produttive; adozione immediata di un piano tecnico e giuridico da parte della Stazione Appaltante, nel caso di rigetto del concordato, che preveda tempi certi e salvaguardia occupazionale attraverso l’applicazione della clausola sociale. Ma anhe l'attivazione urgente di un Tavolo Permanente di Monitoraggio, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali, per affrontare in modo trasparente ogni sviluppo futuro e condividere le decisioni in materia di avanzamento lavori e tutela occupazionale".
Commercianti e residenti allo stremo
Il cantiere del prolungamento, avviato nel 2019, grava da oltre sei anni sulla quotidianità di cittadini e attività commerciali di corso Francia. Viabilità congestionata, manutenzioni stradali difficili, calo dei fatturati, incertezze sugli spazi: un quadro che rischia di peggiorare ulteriormente se la crisi dell’appaltatore non troverà rapidamente una soluzione.
La Regione Piemonte ha stanziato nei giorni scorsi 400 mila euro di ristori per le imprese penalizzate dai lavori, ma la misura non è ritenuta sufficiente dai territori.
La richiesta dei sindaci: “Chiudere i cantieri in superficie”
Di fronte alla nuova fase di instabilità, i sindaci di Collegno e Rivoli, Matteo Cavallone e Alessandro Errigo — hanno scritto a Infra.To per chiedere un intervento immediato sulle aree di superficie.
“Dopo sei anni di cantiere e vista la situazione che si è venuta a creare con la ditta appaltatrice, chiediamo di concentrare fin da subito le risorse e le forze per chiudere i cantieri di superficie nel più breve tempo possibile, riducendo gli spazi occupati e restituendo normalità alla viabilità e al commercio locale”, scrivono i due primi cittadini. Che poi chiedono di "completare e liberare quanto prima le aree di superficie, soprattutto lungo corso Francia" e "ridurre l’ingombro dei cantieri dove la chiusura non può essere immediata, garantire la sicurezza della circolazione e dare continuità alle lavorazioni essenziali, evitando ulteriori rallentamenti".
Le stazioni tra Collegno e Rivoli
Il sindaco di Collegno, Cavallone, ricorda che le stazioni Certosa e Collegno Centro sono completate per oltre l’80%: "Con un’impresa solida mancherebbe meno di un anno alla fine dei lavori. Se serviranno nuove risorse per gli interventi in superficie, il Comune farà la sua parte, anche presso il Ministero”. Molto più critica la situazione di Rivoli. Il sindaco Errigo: "A Rivoli il cantiere è rimasto indietro rispetto a Collegno. Per questo chiediamo che la priorità assoluta sia la chiusura dei cantieri in superficie e la messa in sicurezza della viabilità. La comunità sta vivendo difficoltà significative e prolungate".











