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Sanità | 15 settembre 2021, 07:28

Piemonte, lo screening gratuito sull'epatite C coinvolgerà oltre un milione di persone: investiti 5,3 milioni di euro

"ACE-R”: riprende a ritmo serrato la serie di Tavole Rotonde Istituzionali regionali organizzate da ACE (Alleanza Contro le Epatiti), per fare il punto con stakeholder e istituzioni sulle attività di screening HCV

Piemonte, lo screening gratuito sull'epatite C coinvolgerà oltre un milione di persone: investiti 5,3 milioni di euro

Si è svolta ieri la tappa piemontese della serie di Tavole Rotonde Istituzionali di ACE-R che ha confermato l’impegno della Regione ad avviare quanto prima le attività di screening su epatite C.

Nel corso dell’incontro si è discusso delle attività che saranno localmente implementate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. 

“L’epatite C è un virus che oggi possiamo eradicare se si implementano attività di screening diffuso nella popolazione generale e nei soggetti più fragili. – ha sottolineato Alessandro Stecco, Presidente Commissione Sanità, Consiglio regionale del Piemonte. – La Regione Piemonte, grazie ai fondi resi disponibili dal Governo, ha l’opportunità di avviare in tempi rapidi le attività di screening gratuito, al fine di individuare i soggetti che ancora non sanno di essere affetti da epatite C. Sappiamo, infatti, che ci sono molti pazienti asintomatici sia tra la popolazione generale che nelle categorie più a rischio e ci impegneremo per individuare quanto prima questi soggetti e portarli rapidamente al trattamento.”

La Regione Piemonte ha attuato una determina regionale di recepimento che mette a bilancio i fondi disponibili e ha istituito un tavolo tecnico che si è riunito una prima volta a primavera inoltrata per definire i primi dettagli per l’avvio delle attività. “Le risorse a disposizione per l’attività di screening sono un’occasione unica per dare avvio alle attività di screening gratuito su epatite C in Regione Piemonte. Ora è importante – ha sottolineato Alessia Ciancio, Professore Associato Dipartimento Scienze mediche – gastroenterologia, Università degli Studi di Torino e membro AISF – intercettare le persone affette da HCV che ancora non sanno di esserlo. In tal senso, ritengo sia fondamentale oltre allo screening nelle popolazioni indicate dal decreto, implementare programmi di screening anche per le popolazioni a rischio meno conosciute. Penso ad esempio a programmi specifici all’interno dei centri dei consultori familiari dove c’è una popolazione etnicamente disomogenea, dei centri di salute mentale, ma anche dei centri ospedalieri che si occupano di morbidità e in particolare di quelle patologie che spesso sono correlate all’epatite C. Questo a mio parere potrebbe favorire un più rapido avvicinamento all’obiettivo di eradicazione del virus fissato per il 2030”.

Durante il dibattito è emerso che la Regione Piemonte sta già lavorando ad una bozza di documento che stabilirà le linee guida operative per l’avviamento delle attività di screening nelle popolazioni indicate dal decreto. Il tavolo tecnico dovrà riunirsi nuovamente per identificare la tipologia di test e per definire in maniera più dettagliata i setting di popolazione sui quale effettuare lo screening. Per quanto riguarda la popolazione generale, sarà opportuno, in corso d’opera, provvedere ad una valutazione dei risultati preliminari, al fine di considerare una possibile estensione o modifica della fascia di età. È probabile, infatti, che nei più giovani la positività sia più bassa e che sia invece utile andare a scovare il sommerso nei cittadini nati tra il 1949 e il 1969. I fondi stanziati per le attività di screening in Piemonte ammontano a circa 5,3 milioni di euro, di cui circa 2,2 milioni per l’anno in corso. In totale i cittadini campani che saranno coinvolti da queste attività sono oltre 1 milione.

“Quello dell’epatite C è un virus insidioso che, se trascurato, può evolvere in fibrosi, cirrosi o in altre patologie del fegato, come l’epatocarcinoma. Inoltre, l’epatite comporta maggior rischio di contrarre malattie cardiovascolari e metaboliche, tra cui anche il diabete. Oggi abbiamo a disposizione dei farmaci antivirali estremamente validi sia per efficacia che per sicurezza; tuttavia, ci sono ancora molte persone che non sanno di essere positivi all’HCV – ha sostenuto Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento Clinico di Malattie Infettive dell’Università di Torino, ASL n. 3, Torino e referente SIMIT - Eradicare l’infezione è un obiettivo ambizioso, ma abbiamo a disposizione delle nuove risorse che lo rendono raggiungibile. La Regione Piemonte dovrà implementare rapidamente le attività di screening sulle popolazioni target così da avviare quanto prima al trattamento tutti coloro che risulteranno positivi".

 

comunicato stampa

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