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Sanità | 15 settembre 2021, 16:01

Tamponi a prezzo ridotto, Icardi: "Il protocollo c'è ma non è vincolante per le farmacie"

L'assessore alla Sanità risponde al consigliere Rossi (Pd): "La decisione è del singolo esercente. Però la Regione ha attivato delle campagne promozionali a favore dei temponi gratuiti per ovviare a questo problema"

Tamponi a prezzo ridotto, Icardi: "Il protocollo c'è ma non è vincolante per le farmacie"

Test antigenici per il Covid a prezzi calmierati in farmacia? Dipende. Lo ha spiegato oggi in Consiglio regionale l'assessore alla Sanità Luigi Icardi, rispondendo a un question time del consigliere Mimmo Rossi (Pd).

"Il protocollo predisposto dal Ministero della Salute con i sindacati dei farmacisti", ha spiegato Icardi, "parla di 'adesione volontaria'. Sta quindi ai singoli esercenti decidere se aderire o meno. In compenso, la Regione ha attivato delle campagne promozionali a favore dei temponi gratuiti per ovviare al problema. Purtroppo non ci sono altre leve regionali attivabili".

L’assessore ha poi precisato che esistono categorie e situazioni particolari per le quali i tamponi sono assicurati dal Sistema sanitario regionale, ovvero per finalità di screening su progetti regionali – come ad esempio le scuole – per sospetti Covid-19  e contatti stretti o di ricovero, senza oneri a carico del cittadino.

Silvio Magliano dei Moderati ha posto all'attenzione di Icardi il tema dei piemontesi vaccinati all'estero con sieri non riconosciuti in Italia: "L'odissea, in attesa di indicazioni precise da parte del Ministero della Salute, continua. Per queste persone, per le quali la possibilità di ottenere il Green Pass è preclusa, la sola soluzione è al momento effettuare un tampone ogni 48 ore, con relativo esborso e relativi disagi, solo per poter lavorare. Come Moderati proponiamo di destinare un'aliquota di tamponi gratuiti, preferibilmente salivari, per questa particolare casistica, oltre che per tutte quelle persone impossibilitate a vaccinarsi per questioni specifiche di salute".

"Per chi è vaccinato all'estero con un siero non riconosciuto in Italia, anche l'ipotesi di replicare il vaccino è preclusa, come riferito dalla Giunta in risposta al mio Question Time appena discusso, per questioni di sicurezza vista l'incertezza sulle vaccinazioni eterologhe per i soggetti che abbiano ricevuto una o più dosi di vaccini non autorizzati dall'Ema".

redazione

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