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Economia e lavoro | 16 luglio 2022, 18:42

Professioni in Piemonte, dopo il boom arriva il calo: -4,3% nel 2020. "Ripensare le tutele"

La ricerca di Confprofessioni regista oltre 60mila liberi professioni a Torino e provincia, mentre in regione sono oltre 105mila. Cavrenghi: "Non siamo privilegiati"

foto di archivio

Professioni, dopo il boom arriva il calo: -4,3% nel 2020. "Ripensare le tutele"

Sono circa 60mila tra Torino e provincia, per un totale regionale che supera le 105mila unità. Ma il mondo dei liberi professionisti comincia a soffrire la crisi, per il Covid e non solo. Lo svela la ricerca condotta da Confprofessioni Piemonte, sigla che raccoglie tutte le professioni con iscrizione all'Ordine, ma non senza qualche eccezione.

Calo di oltre il 4% tra il 2019 e il 2020

Se infatti nel decennio 2009-2019 il numero di addetti era salito del 21,4%, nel periodo 2019-2020 si registra una discesa del 4,3%. Un calo iniziato nel 2016 e che ha visto perdere oltre 11mila esponenti.

Sempre i numeri dimostrano come nel periodo 2011-2020 siano stati soprattutto i liberi professionisti di area legale a crescere, così come gli amministrativi, quelli legati alla sanità e ai servizi alle imprese. A livello di redditi, in Piemonte nel 2019 si stimava un dato medio di 40.355 euro. Uno dei dati più alti in Italia, ma tra i più bassi (Liguria esclusa) in tutto il Nord.

"Ci vedono come privilegiati, ma non lo siamo"

"Spesso il libero professionista viene visto come un privilegiato, ma sono lavoratori come tutti gli altri e a volte si ritrovano a lavorare 20 ore al giorno - dice Walter Cavrenghi, presidente di Confprofessioni Piemonte - e ciò che fanno non è solo per se stessi o per i clienti, ma producono lavoro, reddito e sostentamento delle famiglie".

Chiorino: "Rivedere tutele per la categoria"

"Nelle politiche di welfare spesso c'è un gap tra lavoratori dipendenti e liberi professionisti - ammette l'assessore regionale Elena Chiorino - Ci sono peculiarità che in Italia spesso vengono trascurate e durante lockdown e pandemia questo è apparso evidente. Però è un mondo irrinunciabile per l'economia piemontese e italiana. Bisogna rivedere politiche di sostegno e tutele".

Pentenero: "Lavorare insieme contro la crisi"

"L'attuale giunta ha raccolto ciò che avevamo già impostato in passato, perché è qualcosa che ha un valore che va al di là del simbolico - aggiunge Gianna Pentenero, assessore comunale competente, dopo il suo passato in Regione - Va riconosciuta l'importanza a livello sociale e professionale". E sulle difficoltà attuali (e future) l'invito è a "unire le forze, per fare fronte alle difficoltà che potrebbero arrivare con l'autunno".

Massimiliano Sciullo

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