ELEZIONI REGIONALI
 / Economia e lavoro

Economia e lavoro | 26 agosto 2022, 10:22

Bollette da urlo, l'allarme del commercio e del turismo: "A rischio almeno 8000 imprese in tutto il Piemonte"

Banchieri (Confesercenti): "Interventi subito, non possiamo attendere i tempi della politica". E la categoria scrive ai parlamentari della regione

contatore con soldi contanti

Rincari insostenibili per molte aziende del commercio e del turismo di Torino e del Piemonte

Anche da Torino si leva il grido di allarme del mondo del commercio, di fronte alle stangate che si stanno manifestando sulle bollette dell'energia. "Senza un cospicuo, coraggioso ma soprattutto immediato intervento contro il caro-bollette, nei prossimi mesi in Piemonte circa 8.000 imprese del commercio e del turismo rischiano la chiusura".

Parola di Confesercenti Torino e Piemonte, che ha inviato una lettera ai parlamentari locali per chiedere loro di farsi interpreti “presso il governo del profondo disagio che le imprese stanno vivendo e, soprattutto, di sollecitare lo stesso governo all’adozione di misure in grado di alleviare tale disagio”.

"Non possiamo aspettare i tempi della politica"

Si tratta – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemontedi una valutazione prudenziale, ma già così si tratta di un numero enorme, che significa anche la perdita di circa 25.000 addetti. Sappiamo che il parlamento è sciolto e il governo è dimissionario, ma le imprese non possono attendere i tempi della politica: aspettare le elezioni e il nuovo governo sarebbe troppo tardi".

Provvedimenti urgenti

"Abbiamo bisogno di provvedimenti urgenti - prosegue - e il Governo deve ascoltare le imprese. Si può e si deve agire ora, intanto innalzando al 15% al 50% il credito d’imposta sui consumi e soprattutto estendendo tutte le misure anti-rincari alle aziende che hanno contratti al di sotto della soglia dei 16,5 Kwh: alberghi, ristoranti e negozi sono saranno energivori, ma senza dubbio anch’essi sono a a rischio chiusura. D’altra parte, i dati elaborati dal nostro ufficio studi sono drammaticamente evidenti: se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 euro per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar ne spenderà 14.740; un albergo medio vedrà lievitare la spesa per la bolletta energetica da 45.000 a 108.000 euro; un negozio da 1.900 a 3.420 euro; un ristorante da 13.500 a 29.700 euro. E ciò senza contare i cospicui aumenti già sopportati negli ultimi mesi“.

“Dunque – conclude Banchieri – governo, parlamento, forze politiche e candidati non possono immaginare di fermare tutto sino a ottobre, quando presumibilmente avremo un governo, perché sarà troppo tardi: siamo di fronte a un’emergenza nazionale che va affrontata subito. Le promesse elettorali stanno a zero, è venuto il momento di agire“.

Massimiliano Sciullo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium