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Economia e lavoro | 19 dicembre 2022, 11:07

"A Mirafiori servono mille assunzioni". Precari, sicurezza, donne e delegati: i dieci punti per la Fiom secondo Edi Lazzi

Il segretario torinese dei metalmeccanici fa il punto del suo mandato al Congresso: "Assumere e stabilizzare, altrimenti sarà conflitto"

assemblea fiom cgil

"A Mirafiori servono mille assunzioni". I dieci punti per la Fiom secondo Edi Lazzi

Mille assunzioni da effettuare a Mirafiori. Ma una più ampia attenzione verso il mondo del lavoro metalmeccanico torinese. Si può riassumere così, il programma di Edi Lazzi, segretario provinciale torinese di Fiom che oggi ha affrontato il Congresso e che ha rilanciato la sua presenza alla guida del sindacato. Lo ha fatto di fronte a una a platea di 150 delegati all'Environment Park.

Un bilancio, ma anche un programma verso i prossimi 4 anni. Che si possono sintetizzare in alcuni punti chiave. Come fosse un decalogo.

Precariato

"Nei prossimi quattro anni metteremo al centro la lotta al precariato nelle fabbriche, anche perché non possiamo rimandare il ricambio generazionale". Lo spunto arriva per esempio da Fpt, dove nel 2023 saranno assunti a tempo indeterminato 400 interinali.

Stellantis

"Bisogna rilanciare nuovi modelli, oltre alla 500 e alla Maserati. E servirebbero almeno 1000 assunzioni. L'età media in catena di montaggio è di 56 anni. Serve un impegno decennale, anche se una parte dello stabilimento cambiasse destinazione d'uso".

"In questi anni si è solo licenziato: sono uscite 4000 persone e non possiamo permettercelo".

Rinnovo del contratto

"Abbiamo fatto proposte di buon senso sul salario e sui rapporti sindacali. Non abbiamo ottenuto risposta e c'è stata la rottura che porterà allo sciopero. Ma confidiamo di trovare un accordo che sia positivo per i lavoratori".

Aerospazio

Si tratta di un settore in grande emersione, addirittura come alternativo all'auto. "Serve un tavolo permanente per fare chiarezza sul futuro occupazionale della Cittadella che nascerà tra corso Marche e corso Francia. Capire quali ricadute occupazionali ci sono e di che tipo".

Mezzi pesanti

"Stanno cambiando molte cose in Iveco, ma vogliamo monitorare cosa sta succedendo e in che direzione si va".

Produrre valore o estrarre lavoro

"Resta questo problema di fondo, forse Novecentesco, nelle fabbriche. Ma ancora estremamente attuale. Ci sono situazioni, come a Mirafiori, un cui è chiaro il meccanismo in cui l'azienda cerca di ottenere il massimo, senza occuparsi delle condizioni di lavoro".

Sicurezza

"Ci vogliamo lavare la coscienza con uno sciopero solo quando un lavoratore muore? Bisogna ricostruire azienda per azienda le condizioni di lavoro e mettere in evidenza le situazioni di rischio. Solo cosi si possono contrastare anche gli infortuni, che non sono in diminuzione".

Le donne

"Denunciare va bene, ma poi cosa facciamo sui luoghi di lavoro? Altrimenti facciamo accademia. Accendere un riflettore va bene, ma poi bisogna declinare nelle singole aziende su ruoli e salari. E cercare di porre rimedio alle discrepanze che sicuramente ci sono".

Sindacalizzazione

"Vogliamo gonfiare i muscoli. Dobbiamo strutturarci anche in aziende in cui non siamo presenti, per diffondere i nostri temi, per aumentare gli iscritti e intrecciare legami e ascolto".

Servizi

"Anche stare vicino ai lavoratori nelle pratiche e nelle procedure burocratiche è un nodo per avvicinare le persone. I delegati devono farsi parte dialogante anche su questo", ha concluso Lazzi.

Massimiliano Sciullo

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