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Politica | 27 marzo 2024, 18:22

Abbattere le liste d'attesa e garantire l'accesso alle cure: accordo della Regione con Cgil, Cisl e Uil [VIDEO]

Cirio e Icardi: "Abbiamo ora l’esigenza di affrontare il tema delle prestazioni programmate su cui si registrano ancora tempi di attesa critici"

Abbattere le liste d'attesa e garantire l'accesso alle cure: accordo della Regione con Cgil, Cisl e Uil [VIDEO]

"Migliorare e garantire l’accesso alla cura a tutte le cittadine e i cittadini, riducendo il più possibile le liste e i tempi di attesa" è l'obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi al Grattacielo Piemonte dal presidente della Regione, Alberto Cirio e dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Giorgio Airaudo, Luca Caretti e Giovanni Cortese per condividere il piano di riduzione delle liste d’attesa.

"Già dal 2022, abbiamo avviato un piano straordinario che ci ha consentito di fronteggiare il periodo post-pandemico e recuperare i volumi pre-pandemia per quanto riguarda le prestazioni più urgenti, le U, B e le D come certificato anche dalla Corte dei Conti – ricordano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi ; abbiamo ora l’esigenza di affrontare il tema delle prestazioni programmate su cui si registrano ancora tempi di attesa critici e per questo abbiamo condiviso con i sindacati, all’interno di un dialogo proficuo e costante, un percorso chiaro, per tappe, che prevede lo stanziamento di 25 milioni di risorse del bilancio regionale, destinate interamente al sistema pubblico, per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni programmate, con l’obiettivo produrre quest’anno, 212 mila prestazioni in più rispetto al 2023. E’ un obiettivo ambizioso, ma siamo tutti al lavoro per raggiungerlo".

"Siamo di fronte a una lunga fase di iniziative di mobilitazione sulla sanità pubblica che ha avuto vari momenti e di cui i sindacati si sono fatti interpreti per la loro parte. Noi però sappiamo che c'è un problema sistemico da risolvere", dichiara il segretario generale Cgil Piemonte Giorgio Airaudo. "La Regione può e deve fare degli interventi ma pensiamo che serva un cambio di politiche nazionali: bisogna investire più soldi, togliere i tetti alle assunzioni, aumentare di molto il personale nel sistema pubblico della sanità e dell'assistenza. Fatta questa premessa sono soprattutto due gli aspetti rilevanti di queste intese: il primo è che la Regione accetta di costruire un sistema di conoscenza di monitoraggio che affronta il problema di quelli che non si curano più e che abbandonano la sanità. L'idea è di proporre che il sistema pubblico sia in grado di conoscere, riconoscere e richiamare le persone che non si curano. Questo, se verrà realizzato, è un risultato importante proprio perché vogliamo che la sanità pubblica si occupi della salute pubblica e del benessere sociale. Il secondo aspetto è prendere atto che una parte della popolazione piemontese sta invecchiando e deve essere il servizio pubblico a farsi carico di seguirne la cronicità: la competizione sulle prestazioni non si occupa di curare le persone, semplicemente ti dà una prestazione a pagamento. Ovviamente quando si fanno degli accordi vuol dire che un sistema andava cambiato e/o migliorato. Prendiamo atto che la Regione Piemonte accetta questa sfida. Noi la incalzeremo! Con tutte le azioni necessarie".

"Dopo mesi di confronto, a volte anche aspro, la firma dell’accordo sulla riduzione delle liste di attesa nella sanità piemontese rappresenta un atto importante di impegno comune e una nuova scommessa per tutti i soggetti coinvolti", dichiara il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti. "La scelta della Regione, da noi ampiamente condivisa, di dotarsi di un nuovo Cup per imprimere una vera svolta nella gestione delle prestazioni sanitarie in regione, va nella direzione da noi auspicata. Senza lo stanziamento di risorse di Regione e Governo, l’investimento sul nuovo Cup e sull’utilizzo degli specializzandi non sarebbe stato possibile. A questo accordo si aggiungono le intese, firmate dalle nostre federazioni di categoria, sulle assunzioni di nuovo personale sanitario, sull’aumento delle indennità di pronto soccorso e sulle prestazioni aggiuntive e sul rispetto dei contratti maggiormente rappresentativi nelle rsa. Ci sono, quindi, tutte le premesse per far svoltare la sanità regionale, molto sofferente negli ultimi anni del post-Covid, avvicinandola sempre di più ai bisogni di salute e cura dei cittadini piemontesi".

"Il protocollo d’intesa firmato oggi in Regione per la riduzione delle liste d’attesa è importante perché stabilisce modifiche significative al sistema attuale, individuando percorsi facilitati per i pazienti cronici e oncologici, per visite ed esami precedenti e successivi ai ricoveri, ponendosi anche l’obiettivo di fornire risposte in tempi più brevi e in strutture meno distanti per le richieste di tipo P (programmabili) - conclude il segretario generale UIL Piemonte Gianni Cortese C’è inoltre l’impegno di censire tutte le richieste di prenotazioni, oggi inesistente, calcolando la percentuale di assolvimento da parte delle Aziende Sanitarie Regionali, dai privati accreditati, del ricorso a visite private a pagamento, delle rinunce e di coloro che sono ancora in attesa di risposte. La UIL continuerà la propria azione per rendere esigibili le prestazioni sanitarie, in tempi idonei, per i cittadini piemontesi".

L'accordo prevede alcune azioni operative da realizzare con i 25 milioni di euro assegnati ad Azienda Zero, a partire dalla disponibilità del 100% delle agende del sistema pubblico e del privato accreditato sulla piattaforma del Cup, che sarà riorganizzato, a partire dal capitolato per la nuova gara d’appalto, essendo quello attuale in scadenza a ottobre, con una suddivisione del territorio su almeno cinque quadranti, il monitoraggio della domanda e l’incremento della capacità di risposta da parte del call center.

Tra gli elementi di novità, il monitoraggio complessivo della domanda di prestazioni e non solo di quelle erogate, l'incremento della capacità produttiva dell’area ambulatoriale, con l’aumento delle ore dei medici specialisti e con il reclutamento degli specializzandi in base all’accordo firmato con le Università, la presa in carica attiva delle prestazioni Pngla (piano nazionale gestione liste d'attesa) e la gestione con percorsi dedicati per i pazienti cronici.

redazione

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